L’Italia si conferma leader nel settore bio. Lo confermano i dati snocciolati durante il Sana di Bologna, la più importante manifestazione del comparto, di rilievo internazionale.
Chiuso il Salone, andato in scena da venerdì 8 a lunedì 11 settembre, resta la fotografia del settore.
Un dato su tutti, quello sugli ettari di terreno convertiti in coltivazione biologica nel 2016: un balzo in avanti del 20% rispetto all’annata precedente.
A fare il punto sul settore, anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, in visita presso il Salone bolognese.
Coltivazione biologica: +20% nel 2016
Trainata dai consumi, la coltivazione biologica nel nostro Paese cresce a due cifre ormai da alcuni anni. La conferma arriva con i dati 2016, estremamente positivi. Dati che il ministro Martina ha così commentato:
«L’Italia – ha dichiarato– conferma la leadership nel settore biologico in Europa: 300mila ettari convertiti in Italia nel 2016, una superficie pari a tutta la provincia di Bologna, case e uffici compresi. Il tasso di crescita è del 20% nelle superfici coltivate, negli operatori impegnati e nei consumi. Un patrimonio che si basa sulla fiducia e sulla voglia dei consumatori di sostenere un sistema produttivo col minor impatto sull’ambiente possibile».
Martina si sofferma poi sugli operatori del settore: imprenditori, agricoltori e giovani che, spiega, sono “le colonne portanti di questo successo”. Colonne con cui il ministero sta “lavorando per rendere più forte il comparto con scelte concrete”. Scelte, elenca il ministro, come le mense scolastiche biologiche certificate, l’aggiornamento del sistema dei controlli e l’apporto italiano nell’ambito della discussione della riforma europea del comparto. Ma serve un cambio di passo:
«Serve un salto di qualità con l’approvazione al Senato del testo unico sul biologico, che ha già passato il vaglio della Camera. Una legge utile per investire di più nella ricerca, organizzare meglio i produttori e valorizzare le produzioni sui territori attraverso i distretti del biologico. Un intervento necessario per un settore che ormai ha superato i 5 miliardi di euro di valore e che fa sempre più parte del carattere distintivo del modello agricolo italiano».
Coltivazione biologica trainata dai consumi
Gli importanti dati emersi durante il Sana sulla coltivazione biologica, riflettono un settore dinamico sul fronte della domanda. Secondo le elaborazioni Ismea/Nielsen, infatti, i prodotti bio sono in crescita nelle preferenze dei consumatori. E appartengono a settori merceologici anche molto diversi tra loro.
Ad esempio la carne, il cui consumo è incrementato nel 2016 del 42%, seguita a breve distanza da vini e spumanti: +41%. A seguire, ottime le performance per frutta (+20,3%), ortaggi (+16%), latticini (+13,5%) e olio (+11%). Anche nel primo semestre 2017 si confermano dati incoraggianti: +15% le vendite bio. Un numero che ‘vale’ ancora di più se confrontato con la crescita nello stesso periodo dei prodotti non bio confezionati: +3,2%. Ancora una volta, protagonisti vini e spumanti, con uno strabiliante +110%, e carni, +85%.
Ma il Made in Italy da coltivazione biologica si conferma forte anche all’estero. L’export ha infatti sfiorato i 2 miliardi di euro nel 2016, il 5% delle esportazioni agroalimentari italiane. Sui mercati internazionali, i prodotti bio italiani sono cresciuti in 10 anni del 408%.
FONTI:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11635
http://www.ilvelino.it/it/article/2017/09/08/sana-tutti-i-numeri-del-bio-italiano-focus-di-nomisma/46967103-f4cc-40cd-8daa-2edbccafe26f/