Che cosa succederà dopo la pandemia? Cambierà qualcosa?
Queste sono alcune delle domande che più ci facciamo in questo particolare momento storico, cui non riusciamo ancora a identificare una risposta corretta, ma che ci spinge a pensare a dei cambiamenti, a livello sociale, ma anche ambientale.
Domande che si fanno anche nel mondo dell’agricoltura, domande cui spesso viene risposto che è ora il momento di agire, di pensare a un futuro più sostenibile, a un’agricoltura che guarda più al biologico. Un cambiamento che già in parte è avviato, poiché con il diffondersi del coronavirus abbiamo osservato come le persone siano diventate più consapevoli, dal mangiare meno e meglio e nello scegliere prodotti ecosostenibili e soprattutto biologici. I dati dei consumi dei primi tre mesi dell’anno, infatti, delineano un quadro molto chiaro sulle preferenze degli italiani e il biologico, è in rapporto il comparto dell’agroalimentare più in crescita.
In questo periodo, dove siamo stati costretti, ma in maniera piacevole in questo caso, a trovare più tempo per noi stessi, giunge un consiglio: leggete “Considera la Terra” di Lord Northbourne, scritto nel 1940. Un manifesto dell’agricoltura organica, nel quale si denuncia l’industrializzazione dell’agricoltura e l’abuso di chimica nei campi: una denuncia che dopo 80 anni è ancora molto attuale. Temi questi molto cari al prof. Garofalo, fondatore dell’Associazione Suolo e Salute; infatti, il pensiero di Lord Northbourne, agronomo e profondo conoscitore delle religioni e delle filosofie tradizionali, individua la malattia della società moderna nella rottura del legame tra l’uomo e la natura. Tale pensiero è stato ispiratrice per il prof. Garofalo e precursore del movimento che ha gettato le fondamenta dell’agricoltura biologica. Con questo libro, Lord Northbourne ha tracciato una guida alla tutela della terra, anticipando i problemi causati dall’industrializzazione agricola e proponendo il ritorno a un rapporto con la terra che ne rispetti i ritmi e le diversità: elabora una visione dell’esistenza incentrata sull’interrelazione tra Dio, umanità e suolo, che permetta di immaginare uno stile di vita alternativo a quello odierno, spesso caratterizzato da un sistema economico basato sullo sfruttamento indiscriminato e miope delle risorse naturali.
Rileggere questo saggio, nel momento storico che stiamo vivendo, potrebbe aiutare il lettore a capire il vero rapporto tra uomo e natura a cui – in una nuova dimensione e in chiave moderna – bisogna tornare.