Netto rifiuto quello espresso unitariamente dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura UE riguardo la proposta della Commissione europea di ridurre il Feaga, il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga): la proposta è stata giudicata eccessivamente penalizzante per un settore, quale quello agricolo, già pesantemente condizionato dall’impatto delle vicende legate all’embargo russo. Per il ministro Martina “l’agricoltura europea non può pagare due volte per le conseguenze dell’embargo russo. Per ribadire questo orientamento, espresso dal Consiglio, invierò una lettera al presidente dell’Ecofin, affinché tenga conto della posizione dei ministri dell’agricoltura in sede di procedura di conciliazione in corso con il Parlamento europeo”. Secondo Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, è “assolutamente inaccettabile ogni operazione contabile che porti ad una riduzione della disponibilità finanziaria per l’agricoltura europea. Stiamo subendo le conseguenze dell’embargo russo e le misure sinora assunte sono largamente insufficienti, in parte inattive, ed escludono alcune produzioni chiave come quelle di alcuni comparti zootecnici. L’agricoltura non può solo subire le conseguenze di posizioni politiche dell’Ue senza almeno avere adeguate contromisure in termini di strumenti e risorse dedicate. Né tantomeno avere delle decurtazioni in bilancio”.
Fonte: Agronotizie