Il biologico rimane il settore più controllato di tutto l’agroalimentare di qualità.
Nella relazione “Il sistema di controllo per i prodotti bio è migliorato, ma rimangono da affrontare alcune sfide” presentata dalla Corte dei conti UE alla Commissione UE ha espresso che bisogna:
- migliorare la vigilanza sulle importazioni;
- espletare controlli di tracciabilità più esaustivi;
- ovviare alle restanti debolezze rilevate nei sistemi di controllo e di rendicontazione degli Stati membri.
“Un rigoroso sistema di controllo che copra l’intera filiera agroalimentare, dai produttori ai trasformatori, agli importatori e ai distributori, è quindi indispensabile per fornire ai consumatori la certezza che i prodotti biologici da essi acquistati siano effettivamente tali” si legge nella relazione.
“Quando i consumatori acquistano prodotti biologici, fanno affidamento sull’applicazione delle norme vigenti in ogni fase della filiera di approvvigionamento, a prescindere dal fatto che si tratti di prodotti Ue o importati. La Commissione dovrebbe adoperarsi, assieme agli Stati membri, per porre rimedio alle restanti debolezze e rendere il sistema di controllo il più efficace possibile. Tale condizione è fondamentale per preservare la fiducia del consumatore nel marchio biologico dell’Ue”, ha dichiarato Nikolaos Milionis, membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione.
Il sistema di controllo per i prodotti bio è migliorato, rimangono ancora alcune sfide da affrontare: “Il ricorso a provvedimenti per far applicare la normativa a fronte delle inosservanze constatate non è stato armonizzato a livello dell’Ue – si legge nella sintesi – e le autorità e gli organismi di controllo degli Stati membri sono stati talvolta lenti nel segnalare le inosservanze”.
“Occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che, nel 2018, hanno raggiunto il quantitativo record di 3,4 miliardi di chili, 415 milioni dei quali arrivano dalla Cina che è il principale fornitore. Si tratta di un pronunciamento importante per l’Italia, dove nel 2018 si è registrato un aumento del 10% negli acquisti di alimenti biologici che peraltro finiscono nel carrello del 64% dei cittadini del Belpaese, tra i quali un 22% li acquista regolarmente e un 42% qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe” commenta Coldiretti.