CRISI DEL LATTE, GARANTIRE UN DIFFERENZIALE DI ALMENO 15 CENT PER QUELLO BIO

L’appello di Anaprobio Copagri per consentire ai produttori la possibilità di coprire almeno i costi di produzione

Le difficoltà in cui versano tutte le aziende di produzione del latte bovino, comuni agli allevamenti convenzionali così come a quelli biologici, sono acuite dall’impennata dei costi energetici e dei mangimi.

Riconvocare il tavolo di filiera

«È quindi necessario e auspicabile che il tavolo di filiera del settore lattiero-caseario arrivi urgentemente a definire un prezzo equo che tenga conto dei costi di produzione per tutte le aziende bovine da latte italiane».

Lo ha detto Ignazio Cirronis, presidente di Anaprobio Italia, l’Associazione nazionale dei produttori biologici della Copagri, ricordando che sono passati ormai diversi giorni dall’ultima riunione del tavolo.

«Bisogna agire nel breve periodo e portare avanti il ragionamento sul prezzo del latte alla stalla, dando ossigeno agli allevatori che sono sempre più stretti nella morsa tra l’aumento dei costi di produzione certificato dall’Ismea e l’incremento delle tariffe energetiche».

Costi di produzione alle stelle

«È fondamentale valorizzare i costi di produzione del latte bovino convenzionale e di quello biologico, in quanto sono alcuni dei principali elementi dai quali partire per definire un prezzo equo per il latte bovino». «Non possiamo più tollerare che i produttori ottengano una remunerazione sul mercato inferiore a quello che spendono per produrre: il latte bovino biologico, al pari di quello convenzionale, deve avere il giusto riconoscimento del maggiori costi di produzione e delle minori rese derivanti proprio dall’utilizzo del metodo biologico».

Il giusto differenziale

Secondo Cirronis il differenziale da garantire ai produttori biologici è di almeno 15 centesimi al litro per produzione alla stalla.

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