Il settore è strategico anche per il Governo e il sottosegretario al Masf con delega per il bio rassicura non solo sull’obiettivo di raggiungere il 25% di superficie entro il 2027, ma anche di portare più equilibrio sui mercati
Il Governo sostiene il bio. In occasione della giornata dedicata a questo settore Luigi D’Eramo ha preso carta e penna per evidenziare che «il settore è passato da nicchia a realtà ora sempre più importante, per superfici e numero di operatori, e per l’attenzione che il biologico riveste nelle scelte e nelle politiche, a livello europeo così come nazionale».
L’impegno del Governo
Il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste con delega per il bio ha ribadito quindi l’impegno italiano a raggiungere gli obiettivi fissati dalla strategia Farm To Fork.
«L’Italia – ha detto- con una percentuale di superfici coltivate a bio pari a circa il 19% sul totale, contro una media europea intorno al 12%, è proiettata a raggiungere prima del 2030 il target Ue del 25% e 6 regioni hanno già superato quest’obiettivo».
«Per continuare a essere leader in Europa è ora necessario un rilancio dei consumi, a partire da quelli domestici».
Il Piano di comunicazione e il marchio nazionale
«Il Masaf è impegnato su più fronti per sostenere e valorizzare una filiera considerata oggi strategica, dalla campagna di comunicazione ad hoc presentata al Sana al piano d’azione nazionale ormai alle battute conclusive, al marchio biologico italiano che vogliamo concretizzare quanto prima per un’ulteriore certificazione e un maggiore valore dei nostri prodotti bio, dentro e fuori i confini nazionali».