La Commissione Europea bacchetta l’Italia in merito alla gestione dell’emergenza Xylella.
È quanto emerge dalle raccomandazioni rivolte al nostro Paese, in seguito a un audit che si è tenuto in Puglia nel novembre del 2016. Ma non è tutto.
Anche il mondo scientifico dalle pagine della rivista Nature accusa il nostro Paese di non aver dato credito alle raccomandazioni dei ricercatori. Un comportamento, ribadiscono, che mette a rischio tutta l’Europa.
Emergenza Xylella: le raccomandazioni dell’UE
A seguito dell’audit, l’UE ha espresso una serie di raccomandazioni rivolte all’Italia in termini di gestione emergenza Xylella. Rendere più efficace il monitoraggio del batterio, attuare misure adeguate, ma soprattutto agire tempestivamente, espiantando gli alberi infetti dalla zona cuscinetto.
Nelle conclusioni della relazione si legge: «Dall’agosto 2016 si sono registrati progressi significativi nell’attuazione della decisione Ue ma sono necessari ulteriori sforzi per prevenire l’ulteriore diffusione della malattia». In particolare, al tempo dell’audit, alcuni alberi colpiti dal batterio e presenti all’interno della fascia di 20 km a Nord della provincia di Lecce (zona cuscinetto), erano stati rimossi in ritardo, o non rimossi affatto.
Secondo la Commissione, inoltre, le autorità nazionali e regionali avrebbero erogato poco più della metà dei 10 milioni di euro destinati alle misure di contenimento. La Regione Puglia, riporta Wired, avrebbe annunciato lo scorso settembre l’erogazione di 2,5 milioni di euro. I vincitori del bando non avrebbero però ancora ricevuto i fondi promessi.
La reazione di Coldiretti Puglia
Non si sono fatte attendere le prime reazioni. Gianni Cantele, presidente della Coldiretti Puglia, pur riconoscendo i ritardi accumulati dalla regione nella gestione dell’emergenza Xylella, ha posto l’accento sulle gravi responsabilità dell’Ue “circa la diffusione della malattia causata dalle frontiere colabrodo”.
Al tempo stesso, però, le reazioni del mondo accademico pongono l’accento sul fatto che l’attività dei ricercatori sarebbe stata rallentata continuamente dalle autorità e dagli ambientalisti. Conclusioni ampiamente contestate.
“La situazione è ridicola”, ha dichiarato a Nature Giovanni Martelli, fitopatologo dell’Università di Bari: “Le autorità si sono mosse sempre troppo lentamente, quando invece era necessario agire in modo tempestivo”.
FONTI:
http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3365
https://www.wired.it/attualita/ambiente/2017/06/09/xylella-fastidiosa-europa-accusa-italia/