All’indomani delle anticipazioni del rapporto “Bio in Cifre” realizzato da Sinab e Ismea, in un comunicato stampa FederBio rimarca l’importanza crescente del comparto biologico per l’intero settore agroalimentare. “I dati SINAB e Ismea dimostrano che il comparto del bio può davvero rappresentare il futuro dell’agroalimentare italiano”, commenta il Presidente FederBio Paolo Carnemolla. “La sempre più crescente attenzione rivolta al benessere dell’uomo e dell’ambiente è la leva che fa crescere i consumi, sia in GDO che nel canale specializzato. L’anteprima di “Bio in cifre 2014” dimostra che la crescita elevata sotto il profilo dei consumi in GDO dipende in particolare da un aumento del numero di referenze e dalla introduzione di nuove linee di prodotto che negli anni passati non erano presenti, per esempio pasta speciali, prodotti a base di kamut, farro, nuovi prodotti per la crescente platea di vegetariani, vegani e persone con intolleranze alimentari.
“Le superfici coltivate con metodo biologico sono cresciute, sino a rappresentare circa il 10% del totale della superficie agricola nazionale, anche se con ancora forti squilibri territoriali dovuti all’assenza di una politica per il settore di livello nazionale”. Carnemolla sottolinea anche l’importanza crescente dei giovani agricoltori proprio nel comparto del biologico: “molte nuove aziende agricole, perlopiù condotte da giovani, scelgono la via del bio. Questo è un segnale che le organizzazioni agricole italiane e la politica dovrebbero cogliere, per riconoscere il vero valore dell’agricoltura biologica come prospettiva concreta per la rinascita dell’agricoltura italiana”. Un’occasione da sfruttare, prosegue Carnemolla, specialmente in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione: “Il bio italiano si conferma leader a livello europeo e questo è un segnale importante in un momento in cui l’Italia ha la presidenza di turno dell’UE mentre si discute della riforma del Regolamento sull’agricoltura biologica”.
Fonte: FederBio