L’Unione Europea entro la prossima primavera pubblicherà i punti di forza sui quali poggerà l’agricoltura europea del futuro. Secondo Nomisma si punterà ancor di più a costruire un’economia circolare basata su un sistema alimentare sano, equo e rispettoso.
L’Italia si trova in una posizione di privilegio poiché, secondo i dati, presenta già un’alta percentuale di prodotti alimentari con bassi livelli di residui, ben sotto la soglia, oppure addirittura assenti, produce il 16% in meno della media europea di rifiuti alimentari, ha quasi 2 milioni di ettari coltivati a biologico e ha razionalizzato e ridotto di molto l’uso di fertilizzanti e fitofarmaci.
“L’Italia è il Paese con i cibi più sani e sicuri dell’Europa, il più attento agli sprechi e alle emissioni di gas serra e che negli ultimi 10 anni è riuscito a diminuire l’utilizzo della chimica nei propri campi con punte del 50%. Il nostro paese ha anche il primato nel biologico, tra i primi paesi in Europa per seminativi e colture permanenti e il primo per numero di prodotti certificati. Questo primato, però, deve fare i conti con lacune strutturali del Paese come la mancanza e la gestione di acqua e l’erosione del suolo”, sostiene Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, che sintetizza il report realizzato da Nomisma sull’agricoltura italiana.