Intervenendo in aula al Senato per aggiornare sugli impatti economici dell’embargo alla Russia, il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha sottolineato la forte interdipendenza delle economie UE e della Russia, sottolineando che nel 2013 l’interscambio ammontava a circa 320 miliardi di euro. Secondo Guidi, le perdite per il settore agroalimentare italiano, secondo stime ICE, dovrebbero toccare circa i 100 milioni di euro in valore per il 2014. Le categorie maggiormente colpite sono frutta e verdura, seguite dalle carni bovina e suina. Il Ministro ha aggiunto che “per fortuna non risultano colpiti altri settori prioritari come il vino, la pasta e l’olio di oliva”.
Il Ministro ha poi ricapitolato le principali azioni del Governo per contenere i danni derivanti dall’embargo: promozione in Russia dei prodotti non colpiti da embargo e riposizionamento dei prodotti coliti su altri mercati, a cominciare da quello statunitense, che secondo Guidi può costituire un’importante alternativa”.
Guidi ha anche fatto notare che le conseguenze della situaizone non sono solo dirette (ovvero le mancate vendite sul mercato russo), ma anche indirette, come nel caso della concorrenza di prodotti provenienti da paesi dell’UE che, non avendo più lo sbocco del mercato russo, possono cercare nuovi mercati anche in Italia. Il Ministro ha dichiarato che la situazione continuerà ad essere monitorata attentamente per ridurre al minimo gli effetti negativi sulle nostre aziende, aggiungendo che Roma continuerà ad “insistere affinché la Commissione Europea vari rapidamente il pacchetto di aiuti già approvato e valuti nuove iniziative di sostegno”. In particolare verrà prestata massima attenzione al rischio backfilling, ovvero alla sostituzione (approfittando dell’embargo) di prodotti italiani sul mercato russo con altri prodotti, riducendo conseguentemente le quote di mercato faticosamente conquistate negli anni dalle aziende italiane.
Fonte: Agrapress, Milano Finanza