L’agricoltura biologica è una pratica che mette al primo posto la salute e il rispetto dell’ambiente. Per questo, chi ha abbracciato questa particolare “filosofia di vita” decide di abbandonare completamente l’uso di fitofarmaci industriali, prodotti di sintesi e Ogm, scegliendo invece soluzioni naturali, che rispettino la biodiversità dell’agroecosistema, puntando ad arricchire il terreno.
Nella coltivazione biologica, quindi, malattie e parassiti delle piante vengono combattuti con preparati di origine naturale, mai con prodotti inorganici. La stessa cosa vale per l’utilizzo di fertilizzanti.
Il consumo di sostanze chimiche di sintesi nell’agricoltura italiana sta lentamente calando. Questo, almeno, secondo alcuni dati diffusi recentemente dall’Istat che mostrano come, durante il 2013, sarebbero state distribuite in Italia poco più di 41 mila tonnellate di fertilizzanti, un -13,4% rispetto all’anno precedente.
Segnali che potrebbero avvantaggiare, quindi, il mercato dei fertilizzanti biologici, un settore che nell’America del Nord sembra essere in pieno sviluppo.
Secondo gli ultimi dati, infatti, pare che il mercato dei bio-fertilizzanti sia stato valutato nell’America del Nord a 273,3 milioni dollari nel 2014, e si prevede che possa raggiungere quota 495 milioni entro il 2019, ad un tasso di crescita annuale composto del 12,7%.
I fertilizzanti biologici, come abbiamo accennato all’inizio, sono pensati nel pieno rispetto del terreno e della biodiversità. Sono prodotti utilizzando microrganismi vivi e ottimizzano la crescita delle piante, migliorando l’apporto di nutrienti essenziali per le colture.
Il loro compito è quello di aumentare la fertilità del suolo attraverso processi variegati, attraverso la solubilità del fosforo, la fissazione dell’azoto e la sintesi di sostanze che favoriscono la crescita. Questi processi sono completamente naturali e quindi non provocano alcun impatto ambientale dannoso.
Il mercato del Nord America sembra aver deciso di virare in maniera decisa verso l’utilizzo dei fertilizzanti biologici, a causa del più accentuato calo della fertilità del suolo, prodotta dall’industrializzazione pesante, dall’urbanizzazione e dal dilagante utilizzo di prodotti chimici.
Così, per consentire una ripresa sana del suolo e aumentare la resa delle colture, gli agricoltori hanno deciso in percentuale crescente di optare verso l’uso di concimi organici e biologici. Ecco allora la crescita esponenziale del mercato americano.
La vendita dei fertilizzanti biologici nel Nord America sembra essere dominata dagli Stati Uniti, seguiti dal Canada. Negli Stati Uniti, il settore dei bio-fertilizzanti è relativamente nuovo, molto frammentato e sotto-capitalizzato. Questa fetta rappresenta una quota molto piccola del mercato dei fertilizzanti globali, tuttavia la domanda di prodotti biologici e bio-fertilizzanti ha dimostrato di essere in costante aumento. Ed è proprio l’aumento incessante dell’uso di prodotti naturali in agricoltura, assieme alla crescente domanda di alimenti e altri prodotti biologici, a essere il fattore di propulsione della crescita del mercato dei bio-fertilizzanti.
Fonti:
http://www.agprofessional.com/news/north-america-bio-fertilizer-market-expected-reach-4950-million
http://www.istat.it/it/archivio/145664