La comunità della Val di Vara, in provincia di La Spezia, si trova a combattere contro l’abbandono della montagna, il dissesto idrogeologico e lo spopolamento. Gli stessi problemi che di fatto affliggono tutte le zone montane del Paese. Nonostante la carenza di risorse, in quest’area si è sempre riusciti a valorizzare uno splendido territorio puntando sul biologico e sulle produzioni locali.
In un incontro con i sindaci della valle, la Ministra Bellanova ha dichiarato che “questo Paese si salva se funziona nel suo insieme”, aggiungendo che bisogna ascoltare “la voce di chi sta al fronte e si misura con le difficoltà”.
Rispetto a quest’ultima dichiarazione i sindaci sono tornati a chiedere all’unisono il ritorno alle Comunità Montane per dare maggiore respiro a questi territori che ogni giorno si devono scontrare con molteplici difficoltà.
Dopo la débacle della riforma delle Province e delle Unioni dei Comuni, i territori montani si trovano senza una linea comune, e chiedono tramite il sindaco Traversone maggiori interventi al Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali, soprattutto sul fronte dello snellimento delle pratiche burocratiche e maggiori aiuti ai Comuni montani per il rilancio del territorio. La Ministra Bellanova, nel corso del suo intervento ha dichiarato: «Dopo questi mesi difficili le aree interne sono tornate al centro. Ma occorre fornire a queste zone le stesse possibilità e gli stessi servizi. Stiamo lavorando incentivare il biologico, in percentuali ancora basse in Italia, sul modello del Green Deal voluto dall’Europa. È in corso di approvazione un provvedimento legislativo dedicato al sostegno della produzione biologica».
“La Val di Vara è un territorio molto caro a Suolo e Salute – commenta Alessandro D’Elia, il direttore generale – infatti, fin dal 1998, ha creduto nel progetto di Maurizio Caranza, il compianto sindaco di Varese Ligure, l’amministratore illuminato che ha dato inizio alla creazione della “valle del biologico”. E’ stata una scelta etica e non certamente imprenditoriale aprire la sede di Suolo e Salute Liguria proprio a Varese Ligure. Oggi, grazie al profuso impegno, certifichiamo quasi il 90% delle aziende biologiche del territorio. Considerando che l’unico modo per evitare la chiusura di molte aziende agricole e quindi scongiurare l’abbandono del presidio del territorio è quello di aumentare la redditività delle imprese è massimizzare il più possibile il valore dei prodotti. Per questo credo fortemente nella certificazione biologica come strumento di valorizzazione economica e sociale di un territorio, soprattutto se ad “economia fragile” e appartenente ad aree marginali.”
Fonte: ilsecoloxix