L’Unione europea ha reso note le sue proposte, Stato per Stato, per ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030, in funzione dei diversi pil. Questi tagli dovranno rendere possibile all’Ue di mantenere l’impegno preso al vertice sul clima di Parigi per una riduzione globale delle emissioni del 40%, rispetto ai livelli registrati nel 2005.
La riduzione delle emissioni riguarda i settori non coperti dal mercato europeo dell’anidride carbonica: l’edilizia, l’agricoltura, i rifiuti e i trasporti, che rappresentavano nel 2014 il 60% del totale della produzione di gas serra nel continente.
IFOAM ha accolto con favore la proposta della Commissione, ribadendo il ruolo centrale svolto dal settore agricolo.
Jan Plagge, vicepresidente di IFOAM UE afferma: “Il settore agricolo soffrirà più di ogni altro gli impatti dei cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, ci sono diverse pratiche agricole che possono ridurre le emissioni, molte delle quali offrono ulteriori benefici ambientali e un reddito supplementare per gli agricoltori“.
Il vecchio modello di produzione, continua Plagge, si è rivelato un vicolo cieco. Una cosa resa ancora più evidente dall’attuale crisi nel settore del latte e della carne. Per far fronte a questa situazione, incalza il vicepresidente della Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, le Istituzioni dovrebbero promuovere servizi ambientali e sostegni a un sistema produttivo agricolo orientato alla qualità e alla sostenibilità.
E in questo, un ruolo centrale è occupato dalla prossima PAC, come afferma Eric Gall, policy manager di IFOAM: “La prossima riforma della PAC dovrebbe tener conto dell’impatto totale di sistemi agricoli e di allevamento, guardando al potenziale di mitigazione dei gas serra delle pratiche agricole, insieme con il loro impatto sulla biodiversità, la salute del suolo, l’inquinamento delle acque, il benessere degli animali e il loro potenziale per aiutare le aziende agricole ad adattarsi ai cambiamenti climatici“.
A livello globale, il settore agricolo è responsabile del 10% delle emissioni di gas a effetto serra, ma considerando anche il consumo del suolo indiretto, come ad esempio la deforestazione legata alla produzione di mangimi e le importazioni, questa percentuale aumenta in modo significativo, fino al 25%.
Fonti:
http://www.askanews.it/esteri/bruxelles-presenta-quote-taglio-emissioni-fino-al-40-entro-2030_711862679.htm