L’IFOAM UE ha chiesto alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento di prendere adeguatamente in considerazione un rinvio di un anno dell’applicazione del nuovo regolamento biologico 848/2018.
Ciò consentirebbe ai produttori biologici e al sistema di controllo biologico di concentrarsi nel 2020 sulla risposta alla crisi COVID-19. Sarebbe necessario un emendamento all’articolo 61 del regolamento di base (UE) 2018/848 al fine di modificare la data di applicazione dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022. La normativa europea del biologica è complicata perché in unico regolamento base viene racchiuso tutto ciò che riguarda le filiere agroalimentari, i controlli e il commercio. Si occupa delle produzioni primarie, la trasformazione e l’etichettatura di alimenti e mangimi; poi vi sono le regole per il sistema di controllo e per il commercio internazionale e l’importazione. Inoltre essa è interconnessa con quasi tutta la normativa parallela esistente nel settore agroalimentare.
Secondo i piani della Commissione, presentati prima della epidemia di COVID-19, una serie di atti delegati sarebbero dovuti essere pubblicati a novembre e dicembre 2020 e anche senza la crisi da COVID-19, sarebbe stato molto difficile iniziare ad applicare un nuovo regolamento a gennaio dell’anno nuovo. I regolamenti delegati e di attuazione sui controlli e sulla certificazione forse saranno pubblicati alla fine dell’anno e gli enti di certificazione dovranno cambiare procedure e documenti, formare il personale e gli ispettori e cambiare i propri gestionali. Già sarebbe stata un’impresa difficile senza l’emergenza sanitaria e tutto ciò che ne conseguirà sul piano operativo per gli enti di certificazione e le aziende bio controllate. A causa della crisi COVID-19, infatti, i controlli, a livello europeo, vengono eseguiti da remoto o rinviate. Ciò implica che un numero enorme di controlli fisici avrà luogo nella seconda metà del 2020. Sarà molto difficile per il sistema di controllo svolgere l’attività in queste condizioni di straordinarietà e al tempo stesso, prepararsi per l’applicazione del nuovo regolamento. Ma il problema è gravoso non solo per gli enti di certificazione o per le aziende biologiche dei vari comparti, ma soprattutto per le Autorità competenti degli Stati Membri, responsabili del coordinamento e della vigilanza.