Un altro record positivo come ha spiegato la fondazione Biohabitat, nella seconda tavola rotonda al Green Lounge di Galleria Cavour
Quello dei prodotti biologici non è più un mercato di nicchia, ma un giro d’affari da 5,4 miliardi di euro, un settore agroalimentare da oltre un milione e mezzo di ettari di superficie coltivati e con 72.154 aziende certificate. Un mercato, che ingiustamente è spesso al centro delle cronache solamente per i maxi sequestri e le tonnellate di ‘falsi bio’ tolti dal mercato. A onor del vero, però, secondo i dati registrati nel 2017, il livello d’irregolarità dei prodotti biologici italiani è stato del 5,6%, molto al di sotto delle altre nostre eccellenze come i prodotti tipici (17,2%) e i vini (22,2%).
Un record positivo quindi anche nel sistema di controllo del bio italiano, uno fra i più avanzati e apprezzati a livello globale, come ha cercato di spiegare la fondazione Biohabitat, nel secondo di un ciclo di otto incontri nel Green Lounge di Galleria Cavour a Bologna.
La storia degli organismi di controllo del biologico nostrano, oggi raggruppati principalmente nell’associazione nazionale Assocertbio, risale, mediamente, a oltre 30 anni fa. E dagli inizi sono stati fatti grossi passi in avanti, dalle norme sull’etichettatura al codice dell’organismo di controllo, dal luogo di produzione al confezionamento. Un processo di verifica, stesura di relazioni tecniche e certificazioni di conformità, per un totale di oltre 93.000 visite ispettive all’anno.
Il biologico Italiano è un enorme successo, merito del lavoro di un numero sempre maggiore di produttori, della sicurezza della certificazione e in primo luogo della grande biodiversità del nostro Stivale.
Fonte: https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/economia/prodotti-biologici-1.4000707