Un progetto di direttiva dell’Esecutivo Ue vuole consentire il ricorso a letamazioni oltre i limiti consentiti dalla direttiva nitrati come risposta all’impennata dei prezzi dei concimi minerali. Ma secondo l’Ufficio europeo per l’Ambiente «Non è questa la strada per un Europa sostenibile e resiliente»
In vista delle prossime elezioni di giugno la Commissione Ue è impegnata nell’evitare l’effetto dirompente delle manifestazioni degli agricoltori a Bruxelles. In questo senso va probabilmente interpretata anche la recente proposta di revisione della direttiva sui nitrati per facilitare l’uso di fertilizzanti ottenuti dal letame. La proposta è stata pubblicata lo scorso 19 aprile e ne dà notizia la rivista digitale Euractiv.
Fonte azotata alternativa
La Commissione Europea mira così a promuovere l’uso di fertilizzanti di origine biologica ottenuti attraverso il trattamento e la lavorazione del letame animale – un processo noto come Recovered Nitrogen from leture (Renure) – come fonte azotata alternativa ai concimi minerali.
Secondo il progetto di direttiva , che sarà oggetto di consultazione pubblica per 4 settimane, l’uso del letame e del letame trasformato in agricoltura «potrebbe ridurre l’esposizione degli agricoltori ai prezzi dei fertilizzanti minerali volatili e chiudere i cicli dei nutrienti».
In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, gli agricoltori dell’Ue sono stati infatti colpiti dall’impennata dei prezzi dei fertilizzanti, un fattore per il quale l’Europa è fortemente dipendente dalle importazioni da Paesi terzi.
Oltre i 170 kg di azoto per ettaro
La proposta dell’esecutivo Ue interviene su un caposaldo della politica ambientale del Vecchio Continente, modificando la cosiddetta Direttiva Nitrati, introdotta nel 1991 per proteggere la qualità dell’acqua evitando che i nitrati provenienti da fonti agricole inquinino le acque sotterranee e superficiali.
La Commissione vuole infatti consentire l’uso di Renure al di sopra del limite di 170 kg di azoto per ettaro, fissato da questa direttiva.
Le reazioni
La mossa fa seguito alle richieste di diversi paesi dell’UE e ad una risoluzione promossa dalla commissione Agricoltura del Parlamento europeo per rendere più semplice per gli agricoltori l’utilizzo dei fertilizzanti di origine naturali.
Positiva la reazione del Copa Cogeca, la centrale di rappresentanza delle associazioni agricole in Europa mentre Sara Johansson, funzionaria senior dell’EEB (ufficio europeo per l’ambiente), ha dichiarato: «non è questa la strada verso un’Europa resiliente e in grado di abbassare il suo impatto sulle acque potabili