Compra una bottiglia alla settimana, spendendo circa 15 euro, e la acquista direttamente dal produttore, con lo scopo primario di tutelare l’ambiente. Ecco in estrema sintesi il profilo del consumatore-tipo di vino biologico, secondo quanto risulta da un sondaggio condotto da winenews.it e Vinitaly. Secondo quanto risulta dalla ricerca, il vino bio sta effettivamente conoscendo un periodo di grande successo commerciale, con un aumento del consumo negli ultimi 3 anni in oltre l’80% dei cosiddetti “eno-appassionati”, oggi assai più propensi di un tempo a gustare una buona bottiglia di vino biologico. Al sondaggio hanno risposto 1.256 persone che, a vario titolo, ruotano intorno al mondo dell’enologia. Secondo i risultati del sondaggio, il vero valore aggiunto è rappresentato dal logo europeo della foglia che identifica il biologico, e che è indicata dal 98% degli intervistati come strumento principale per identificare un vero vino biologico.
Interessanti anche le risposte fornite dagli interpellati durante il sondaggio, chiamati a motivare la loro scelta verso il vino bio: al primo posto “perché rispetta l’ambiente” (84%), al secondo posto perché “è un bene di consumo più sicuro perché più controllato” (12,5%). A riprova del fatto che sono questi due elementi il vero valore aggiunto percepito dai consumatori quando decidono di scegliere un vino biologico anziché un convenzionale. In effetti sicurezza e garanzia del processo produttivo sono particolarmente avvertiti come elementi centrali dai consumatori, al punto che la quasi totalità degli intervistati (il 98%) ritiene che l’introduzione del logo europeo anche per il vino biologico sia stato un passo molto utile per orientare gli acquisti. E non è certo un caso che proprio quest’anno, come già annunciato nelle precedenti news, Vinitaly ospiterà per la prima volta Vinitaly bio, salone specializzato esclusivamente dedicato alle produzioni enologiche biologiche. Dati questi che testimoniano del crescente interesse verso il biologico, non solo nel settore dei vini, come risulta dagli ultimi dati riferiti al primo semestre 2013, secondo i quali i consumi in Italia di prodotti certificati come biologici sono aumentati di quasi il 9%, per un giro d’affari complessivo di oltre 3 miliardi di euro. Cifre cui va assommato anche il miliardo di euro di fatturato per l’export, in cui il nostro Paese è stabilmente in cima alla classifica europea. E che confermano che il biologico resta uno dei settori su cui può davvero puntare l’agroalimentare italiano per consolidare e rilanciare il proprio ruolo di leader nel panorama europeo e internazionale.
Fonte: Sinab, Wine News