L’Ufficio Studi della CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori, a pochi giorni dalle elezioni Europee, ha voluto ricordare il ruolo che ha avuto l’Europa sull’agricoltura dal 2010 ad oggi.
– I lavoratori sono aumentati di 85.000 unità (+21%);
– Il made in Italy agroalimentare ha trovato un punto di forza nel biologico, con 25.000 nuovi operatori;
– Le certificazioni di qualità sono aumentate del 38%.
“Il confronto politico tra i candidati a Bruxelles non sta vertendo sulle prospettive future dell’eurozona, ma su questioni ancorate a una visione politica prettamente nazionale, mentre resta urgente un dialogo serrato e costruttivo su politiche europee e loro possibile riforma”, commenta la Cia-Agricoltori.
Gli Agricoltori italiani attendono risposte dalla prossima legislatura, a partire dalla nuova PAC, la Politica Agricola Comune, che ha garantito sicurezza e sanità delle produzioni agroalimentari.
Secondo la Cia, il budget della PAC post 2020 non dovrà essere tagliato e allo stesso tempo accelerare il suo percorso di riforma, oltre a porre l’attenzione anche sull’accrescimento delle politiche di sostegno all’organizzazione di filiera, il rafforzamento delle politiche di gestione delle crisi.
Occorre un progetto che tuteli da una parte l’export italiano e dall’altro i prodotti di un import che non ha regole.