La notizia, dei giorni scorsi, getta una nuova luce sui benefici dell’agricoltura biologica e sull’effetto che il metodo organico può avere sulle coltivazioni. Ricercatori brasiliani infatti hanno messo a confronto due colture sottoposte ad analoghe condizioni colturali e climatiche, una biologica e una convenzionale. A maturazione, hanno confrontato i frutti sottoponendoli ad una serie di analisi e test sui nutrienti. E’ emerso così che i pomodori biologici hanno una concentrazione di vitamina C superiore di ben il 55% rispetto a quelli convenzionali, percentuale che sale addirittura al 139% nel caso dei fenoli totali. Superiore anche l’acidità (+29%) e la massa della parte solida solubile (+57%), a fronte di un calo sensibile nella taglia dei frutti, più piccoli in media del 40% nel caso di quelli biologici. La ricerca è stata condotta dagli agronomi della Federal University di Ceará, in Brasile che hanno pubblicato i risultati della ricerca nello studio “The Impact of Organic Farming on Quality of Tomatoes Is Associated to Increased Oxidative Stress during Fruit Development”. Il motivo delle differenze riscontrate nella ricerca risiede nel maggiore stess ossidativo cui sono sottoposti i pomodori bio, che obbliga la pianta a rispondere attivando i propri meccanismi di difesa, mancando la difesa dei pesticidi. Si tratta di una ricerca dagli esiti molto importanti perché evidenzia non solo che l’agricoltura biologica è caratterizzata da un quantitativo minore di sostanze nocive, come ovvio, ma che al tempo stesso possiede molte sostanze benefiche in più. Un’indicazione preziosa per gli agricoltori, ma anche per i consumatori: un prodotto agroalimentare più piccolo nella taglia e magari esteticamente meno accattivante, coltivato secondo il metodo biologico, in realtà è un serbatoio di vitamine e antiossidanti ed è senza dubbio migliore da un punto di vista tradizionale.
Fonte: il Fatto Alimentare