Un altro traguardo importante è stato raggiunto dal mondo del biologico: il 12 dicembre, alla Camera è stata approvata, con una maggioranza bipartisan, la legge sull’agricoltura biologica.
Cosa tratta la legge?
- Introduzione di un marchio per il bio italiano per distinguere tutti i prodotti biologici realizzati nel nostro Paese;
- Adozione del piano nazionale delle sementi biologiche per migliorarne qualità e quantità;
- Promozione della formazione professionale del settore;
- Aggregazione dei produttori;
- Intese di filiera per valorizzare le produzioni bio;
- Tracciabilità delle produzioni;
- Sviluppo dei distretti biologici;
- Valorizzazione dei rapporti organici con le organizzazioni dei produttori per pianificare e programmare la produzione;
- Favorire l’accesso al mercato dei prodotti bio.
“Con il voto di oggi si mettono a sistema le richieste degli operatori emerse in un lungo ciclo di audizioni. Le produzioni con metodo biologico in Italia già oggi rappresentano il 15% e grazie alla nuova legge si pongono le basi per un piano strategico nazionale, che rilancerà la competitività del comparto” afferma la deputata Gadda, che è anche capogruppo DEM in commissione agricoltura.
Le Associazioni dei produttori esultano di fronte al primo sì alla nuova normativa sul biologico.
“Siamo soddisfatti, il testo recepisce la normativa europea e aumenta la tutela nei confronti dei consumatori. In particolare la norma porterà nuove opportunità al settore, prevedendo strumenti di aggregazione tra imprese e formazione dedicata. Oggi il biologico vale 3,5 miliardi di euro nel nostro Paese, interessa 8 consumatori su 10 e coinvolge quasi 76 mila aziende su 2 milioni circa di ettari coltivati” parla soddisfatta la Cia-Agricoltori Italiani.
“In un momento in cui i consumatori chiedono al sistema di certificazione del biologico maggiori garanzie di integrità l’istituzione di un logo nazionale è un primo passo importante per sviluppare un sistema di tracciabilità e controllo più efficace; la norma, attesa da tre legislature, prevede l’integrazione di azioni di promozione istituzionale dei prodotti biologici che fino a ora sono mancate, intensificando così anche le verifiche sui prodotti importati dai Paesi fuori dall’Unione Europea” aggiunge il presidente di FederBio Paolo Carnemolla.
Ora non resta che aspettare anche l’approvazione del Senato.