Il rame viene da sempre utilizzato in agricoltura come antifungino. Viene utilizzato anche nell’agricoltura biologica, con delle quantità ridotte. Il rame non è nocivo, anzi, viene considerato come un elemento necessario per il nostro metabolismo.
Perchè allora è stata avviata questa battaglia contro i Sali di rame?
I Sali di Rame non sono dei pesticidi e il loro effetto non attacca la pianta o il frutto. Agiscono solo per contatto, appoggiandosi sulla buccia e liberandosene con un solo risciacquo d’acqua. Usarne non provoca danni alla salute.
Si utilizza principalmente su ortaggi, frutta e verdure. In agricoltura biodinamica solo su le culture di frutta e vite, con un massimo di quantità di 3 kg per ettaro l’anno.
Il vero problema è che non ci sono alternative all’uso dei Sali di Rame per le malattie fungine, riconosciuti come elemento centrale per la difesa di queste malattie, se non i pesticidi. Ma l’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi. Queste malattie nascono nel momento in cui si ha un clima umido e molto piovoso nei periodi vegetativi “sbagliati”. Queste condizioni favoriscono lo sviluppo di funghi nocivi per le coltivazioni.
E all’agricoltura biologica cosa comporterebbe un clima insidioso e la comparsa di malattie fungine sulle coltivazioni?
Una perdita di produzione e di qualità dei prodotti. Questo perché non gli è permesso di oltrepassare il limite dei 4 kg di Sali da utilizzare in un anno.
Il mondo del biologico ha così presentato una proposta: 20 kg di Sali di Rame da utilizzare in cinque anni, considerando che l’impatto ambientale non si misura anno per anno, ma si parla di accumulo. Questo permetterà di utilizzarne poco nell’annata favorevole e di avere un’ancora nel momento in cui si presentasse condizioni averse.
C’è chi pensa che tutta questa battaglia messa in atto tra i Sali di Rame e il biologico sia un pretesto per attaccare questo modello produttivo. Un’azione di difesa delle imprese che producono chimica di sintesi di fronte ad un modello produttivo che cresce a vista d’occhio, e che sempre più agricoltori sceglie.