“Il governo ha mantenuto l’impegno di cancellare la seconda rata dell’Imu per la prima casa e per i terreni agricoli e immobili strumentali”. Ad annunciarlo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, durante la conferenza stampa che è seguita al Consiglio dei ministri. Sulla decisione del governo, è intervenuto anche il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali De Girolamo: “Abbiamo mantenuto la parola data e abbiamo dimezzato l’onere dell’Imu per i terreni agricoli posseduti da ‘non agricoltori’. Le aziende agricole che hanno pagato nel 2012 possono stare tranquille e utilizzare per gli investimenti i 537 milioni di euro di risparmio fiscale che siamo riusciti ad ottenere per il settore con l’eliminazione dell’Imu”. “Ho chiesto poi di prevedere una riforma strutturale sulla tassazione per gli immobili agricoli che verrà trattata in sede di conversione della legge di stabilità alla Camera – ha proseguito De Girolamo -. Abbiamo previsto anche di ripristinare, per le società agricole, il diritto di optare per la tassazione in base al reddito catastale dei terreni. Su queste misure il mio ministero ha già reperito, attraverso tagli e risparmi, 108 milioni di euro, che potranno essere incrementati attraverso la collaborazione di tutte le forze politiche”. “Ho lottato perché fosse riconosciuta la necessità di tutela ad un comparto fondamentale della nostra economia. Mi scuso con il presidente Letta e il ministro Saccomanni se ho usato a volte toni un po’ duri, ma l’ho fatto perché credevo in questa battaglia e perché il settore lo merita. Abbiamo dato un segnale importante all’agroalimentare. Ha vinto l’agricoltura italiana”, ha concluso il ministro. L’impegno del governo è stato salutato positivamente dal presidente Coldiretti Roberto Moncalvo, secondo il quale “l’annuncio dell’esenzione della seconda rata dell’Imu sui fabbricati rurali e sui terreni gestiti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali è una scelta coerente con gli impegni assunti che riconosce giustamente il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura”.
Fonte: Agronotizie, Agrapress