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IN SVIZZERA IL BIOLOGICO CONTINUA A GUADAGNARE TERRENO

IN SVIZZERA IL BIOLOGICO CONTINUA A GUADAGNARE TERRENO

Nel 2023 un sesto di tutte le aziende agricole svizzere è passato al bio, coltivando quasi un quinto della superficie utile del Paese. Cresce in particolare la coltivazione del girasole e della soia

Svizzera sempre più bio. In un anno sono infatti aumentare di 77 unità (+1%) le aziende agricole biologiche del paese alpino. In totale nel 2023 sono quindi 7.896, ovvero il 16,5% di tutte le aziende agricole svizzere: lo rileva il sondaggio pubblicato martedì 14 maggio dall’Ufficio federale di statistica (Ust). Tuttavia, rispetto agli anni precedenti dal 2019 al 2022, l’aumento è stato inferiore.

 

Nel 2023 gli agricoltori biologici hanno inoltre coltivato il 2% in più di terreno utilizzabile rispetto all’anno precedente. La dimensione media di un’azienda agricola biologica arriva così a 24,1 ettari, ovvero 2,3 ettari al di sopra della media di tutte le aziende agricole.

Le aziende diminuiscono e le superfici diventano più grandi

Nel frattempo il numero totale delle aziende agricole ha continuato a diminuire: secondo Ust nel 2023 sono state perse 625 aziende agricole, scendendo a 47.719 unità. Si tratta dell’1,3% in meno rispetto all’anno precedente. Dal 2021 al 2022 il numero delle imprese agricole era già diminuito dell’1,1%.

Secondo l’UST ciò dimostra che il cambiamento strutturale nell’agricoltura svizzera continua. Dall’analisi per classe dimensionale emerge inoltre che lo scorso anno è diminuito il numero delle aziende agricole con una superficie inferiore a 30 ettari, mentre è aumentato il numero delle aziende agricole con una superficie superiore a 30 ettari. In media, un’azienda agricola ha gestito 0,2 ettari di superficie utile in più rispetto al 2022.

In aumento le proteoleaginose

Nel 2023 la superficie agricola svizzera bio è rimasta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Secondo la UST il 58% era costituito da prati e pascoli naturali, a seguire i seminativi con una quota del 38% e vigneti e frutteti con una quota del 4%. Le colture si sono sviluppate in modo diverso: la superficie totale dei cereali è diminuita del 2,5% a 141.400 ettari, ma risultano in crescita farro, avena e segale. Secondo la UST, la superficie coltivata a patate è rimasta pressoché stabile, mentre quella coltivata a colza è aumentata. Dopo due anni consecutivi di calo, le barbabietole da zucchero hanno recuperato terreno con un aumento del 3,1%.

 

Tuttavia, è stata la superficie coltivata a girasole ad aumentare di più: rispetto all’anno precedente, c’è stato un aumento del 21,7% arrivando a 6.400 ettari. Secondo la BFS quasi tutta la zona veniva utilizzata per la produzione di olio alimentare. Anche la superficie destinata alla soia, aumentata di quasi il 30% tra il 2021 e il 2022, ha mostrato uno sviluppo molto positivo lo scorso anno con un aumento del 6,3%.

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