Prosegue la crescita del settore bio a dispetto della crisi: aumentano aziende, consumi e ettari coltivati a biologico. E’ questo ciò che emerge dalle ultime elaborazioni dell’Osservatorio Sana, curate da Nomisma per conto di Bologna Fiere, che verranno presentate sabato prossimo 7 settembre, nel giorno di apertura del Salone internazionale del biologico e del naturale. Nel corso del 2012 le aree coltivate a bio sono cresciute del 6,4% arrivando alla cifra record di 1.167 milioni di ettari; di pari passo sono cresciuti anche i consumi di prodotti biologici, che hanno superato quota 1,7 miliardi. Non a caso si è assistito ad una crescita parallela dei negozi specializzati in prodotti biologici, passati dai 1.163 del 2010 ai 1.270 dell’anno scorso, secondo le rilevazioni Biobank. Tendenze confermate anche dagli ultimi dati relativi al primo semestre 2013 (rilevazioni Ismea-Eurisko): i consumi domestici di prodotti bio confezionati sono cresciuti complessivamente dell’8,8%, in particolare nel settore dei prodotti dolciari, biscotti e snack (addirittura +23%), dell’ortofrutta, sia fresca che trasformata (+8%) e del lattiero caseario (+4,5%).
Resta marcata la differenza tra Nord e Sud del Paese per quanto riguarda gli acquisti, come confermato dal fatto che il 70,8% di tutti gli acquisti domestici di prodotti alimentari bio confezionati è appannaggio delle regioni settentrionali, contro il 22,3% di quelle del Centro e solo il 6,9% del Sud.
In aumento anche gli operatori, cresciuti nell’ultimo anno di circa il 3%: oggi l’intera filiera del bio in Italia coinvolge circa 50mila operatori, di cui oltre 40mila operatori e 5.600 trasformatori. Le regioni a più alta vocazione biologica restano quelle del Sud d’Italia, in particolare Sicilia, Calabria e Puglia: in quest’ultima regione l’incremento degli operatori bio è stato addirittura del 20% rispetto al 2010.
Per quanto riguarda infine i mercati esteri del biologico italiano, la parte del leone continua a farla l’Unione Europea, sbocco naturale per il 41% dei prodotti alimentari biologici. La Germania resta il mercato più importante, con un giro d’affari di circa 6,6 miliardi di euro, seguita dalla Franca con 3,75 miliardi.
Fonte: Sole24Ore – Ismea-Eurisko