Alcuni ricercatori dell’Università di Praga hanno pubblicato nel Journal of Agricultural and Food Chemistry dell’ACS una nuova ricerca per determinare l’utilizzo di eventuali sostanze non ammesse in agricoltura biologica.
A volte rilevare la presenza di agrofarmaci nelle matrici può risultarsi difficile, soprattutto perché alcune di queste sostanze si degradano velocemente dopo essere state applicate per cui la loro determinazione diretta non è sempre possibile.
Jana Hajslova e i suoi collegi hanno, così, sviluppato un metodo per analizzare i metaboliti generati all’interno delle piante quando gli agrofarmaci si degradano.
I ricercatori hanno testato il loro metodo su un vigneto sperimentale, utilizzando una combinazione di cromatografia liquida ad altissime prestazioni e spettrometria di massa ad alta risoluzione per identificare e controllare i metaboliti di sette comuni agrofarmaci. In seguito, hanno testato il metodo prelevando campioni di foglie e grappoli trattati a diversi intervalli, e successivamente testando il metodo anche sul vino prodotto dalle uve trattate.
Dall’esperimento è emerso che per effetto della degradazione della sostanza attiva i residui nelle matrici analizzati erano sempre più bassi; alla riduzione della sostanza attiva vi era invece una buona determinazione dei metaboliti; molti di questi erano ancora rilevabili a livelli più elevati rispetto al principio attivo originario.
Questa ricerca può aprire una nuova frontiera dell’analitica per determinare eventuali utilizzi di sostanze non ammesse e quindi diventare in futuro un valido strumento per gli organismi di controllo e certificazione.