In occasione della recente Giornata Mondiale dell’Acqua, cui Suolo e Salute ha dato risalto nelle pagine del proprio sito, è stata resa nota un’analisi della Un-Water ripresa dall’Oma, l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori. I dati del rapporto sono indubbiamente allarmanti: nel giro di dodici anni, entro cioè il 2025, il 75% dela popolazione mondiale potrebbe trovarsi in una situazione di reale difficoltà di accesso alla risorsa idrica. Già oggi quasi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e ben un milione e mezzo di persone muore annualmente in conseguenza della scarsità d’acqua. Una situazione che, in conseguenza del surriscaldamento del pianeta, potrebbe ulteriormente aggravarsi: “L’acqua è il pilastro fondamentale per qualsiasi strategia che voglia contrastare la fame nel mondo– afferma l’Oma – ed è basilare per la sicurezza alimentare del mondo. Gli effetti del cambiamento climatico stanno mettendo a dura prova le risorse d’acqua del pianeta e la vita di milioni di agricoltori”.
Per produrre il cibo necessario al sostentamento di una persona servono oggi dai 2 ai 4.000 litri d’acqua. Una situazione che, con l’aumento della popolazione, potrebbe divenire insostenibile. Secondo molte stime, entro il 2050 saranno necessari circa un miliardo di tonnellate di cereali e almeno 200milioni di carne in più rispetto ad oggi, con conseguenze enormi sul consumo idrico. “Gli agricoltori devono essere supportati per una migliore gestione dell’acqua, ma ci vogliono investimenti e incentivi che mettano al centro di tutto l’agricoltura – afferma l’Oma – Per questo la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico saranno al centro dell’Assemblea Generale dell’Oma che si svolgerà a Niigata, Giappone, dal 15 al 18 aprile”.
Fonte: AIOL