Si intende evidenziare con la presente lettera la grave criticità dell’Accordo di Partenariato Unione Europea – Giappone (JEFTA), per quanto specificamente attiene alla tutela delle produzioni agroalimentari di qualità italiane ed europee.
L’Unione Europea sta procedendo a ritmi serrati verso la conclusione del più ampio ed estensivo accordo di partenariato internazionale mai concluso finora, a seguito di lunghe trattative condotte sotto segreto e soprattutto senza consultare né tenere conto dei legittimi interessi delle parti sociali solo virtualmente rappresentate.
In vista della sottoscrizione dell’Accordo in esame, programmata l’11 luglio 2018, è indispensabile considerare quanto segue:
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l’intesa non si limita a regolare le questioni tariffarie, ma produce ben più ampi effetti su agricoltura, sicurezza alimentare e protezione delle Indicazioni Geografiche,
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l’Accordo riduce in misura significativa il livello di tutela delle produzioni agroalimentari di qualità che tuttora esprimono il Valore culturale ed economico dell’agricoltura e della trasformazione alimentare in Europa.
Il modello europeo di riconoscimento e protezione delle Indicazioni Geografiche rispetto a imitazione, usurpazione ed evocazione dei nomi protetti è stato sviluppato, negli ultimi quattro decenni, con strumenti democratici di regolazione e autorevoli interpretazioni della Corte di Giustizia UE.
Non si può accettare la rinuncia a tale sistema di tutela con la sottoscrizione di un accordo che invece autorizza la contraffazione del 94% delle Indicazioni Geografiche protette in Europa, ammettendo tra l’altro l’impiego di singoli termini che pure fanno parte delle poche denominazioni protette (es. Parmigiano, Grana, Mortadella).
Il riconoscimento esplicito di legittimità d’impiego del nome ‘Parmesan’ o simili costituisce la riprova, ove mai ve ne fosse bisogno, che il negoziato portato avanti dalla Commissione segue un modello antitetico rispetto ai regimi di qualità vigenti in Europa, ed è destinato a produrre gravi danni alla reputazione e al commercio dei prodotti autentici.
L’eccesso di potere della Commissione europea è oltretutto destinato a riproporsi in altri negoziati in atto con importanti partner economici internazionali e condurrà allo smantellamento definitivo delle tutele introdotte in Europa per proteggere le filiere agroalimentari tradizionali nonché radicate sui territori. Arrecando ulteriori danni a operatori già gravati dal ridimensionamento della Politica Agricola Comune e dalle pratiche commerciali poste in essere dalla distribuzione moderna e dai colossi globali dell’ecommerce.
Le Indicazioni Geografiche possano già ora trovare riconoscimento in Giappone, viceversa, ai sensi della legge nipponica sulle Indicazioni Geografiche giapponese (a cui ha già fatto ricorso, tra l’altro, il Consorzio del Prosciutto di Parma DOP). Una tutela ‘de minimis’, che dovrebbe venire incentivata mediante un sistema di reciproco riconoscimento delle rispettive specialità. Anziché legittimare, come sta invece per accadere, le loro usurpazioni e contraffazioni.
La sicurezza alimentare è un altro aspetto trascurato nel testo dell’intesa, che neppure richiama il principio di precauzione su cui il diritto alimentare europeo è basato. Glistandardgiapponesisu OGM, benessere animale, livelli massimi di residui (LMR) tollerati negli alimenti, sono ben distanti rispetto a quelli raggiunti in Europa negli ultimi anni.
In conclusione, si invitano i Consorzi di tutela e gli altri Enti in indirizzo a voler assumere subito posizione in Europa sull’Accordo JEFTA, pretendendo la revisione delle clausole denunciate nella superiore narrativa. È essenziale intervenire prima che il processo europeo di ratifica sia concluso, poiché l’approvazione del testo rientra nella competenza esclusiva dell’UE e la sua entrata in vigore non è quindi vincolata alla ratifica da parte dei singoli Stati membri.
Per approfondimenti di dettaglio, si fa rinvio a quanto già pubblicato da Great Italian Food Trade, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/ue-giappone-rapporto-senza-precauzioni.
Cordiali saluti,
Avv. Dario Dongo
Ph.D. in diritto alimentare europeo
www.greatitalianfoodtrade.it
Ai Consorzi di tutela delle DOP e IGP in Italia
Alle Associazioni industriali e delle PMI di settore
Alle Confederazioni agricole in Italia
e, per conoscenza,
Alle fondazioni Slow Food e Qualivita
Fonte: https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/jefta-lettera-aperta-ai-consorzi-delle-nostre-dop-e-igp#.WuXA-tQmsqU.linkedin