Le stime: entro il 2020 il valore della produzione bio arriverà a quota 7 miliardi
Con il congresso dal titolo “Il biologico condiviso per l’affermazione di un network dei valori”, l’associazione Anabio si è riunita a Roma nell’Auditorium Cia “Giuseppe Avolio” per l’Assemblea elettiva nazionale. Il risultato: Secondo mandato alla guida dell’associazione per il biologico di Cia-Agricoltori Italiani, per Federico Marchini, l’imprenditore agricolo marchigiano, produttore di olio e cereali bio.
“Noi agricoltori abbiamo in mano una delle leve più potenti del pianeta, la terra. Abbiamo il compito, arduo e forse pretenzioso, di migliorarla, a cominciare dal linguaggio, perché occorrono termini nuovi se quelli esistenti sono mal usati, inadeguati o appaiono ancora privi di un corrispettivo concreto. La nostra ricchezza è prima di tutto nel capitale umano. Creare lavoro e lavoratori ad alto valore aggiunto deve essere la più grande ambizione e soddisfazione di un agricoltore. In Cia c’è terreno fertile su cui costruire il futuro del settore biologico, lavorando prima di tutto sulla partecipazione e lo scambio” Queste le parole di apertura per il secondo mandato di Marchini. Insieme a lui nomina rinnovata anche al direttore Antonio Sposicchi.
Nei supermercati viene acquistato il 48% dell’agroalimentare bio, negli ipermercati il 35%. Ci sono prodotti bio nella spesa dell’88% delle famiglie italiane, per lo più derivati dei cereali (+3,2%), frutta (+19,3%), ortaggi (+12,7%) e latticini (+3,2%) circa il 68% delle vendite totali non tradizionali. L’agricoltura biologica –secondo la previsione dell’Ufficio Studi Cia- arriverà a fatturare fino a 7 miliardi entro il 2020, superando così anche l’incremento del 30% prefissato nel 2016 dal Piano Strategico nazionale per lo sviluppo del settore.
Un settore, quello del biologico, uscito dall’empasse che lo voleva di nicchia per essere protagonista anche nella grande distribuzione, dove il comparto è arrivato oltre 1 miliardo e mezzo di vendite.
“Innovare e condividere in agricoltura, questa è la nostra sfida -ha commentato Dino Scanavino, presidente Cia nazionale- è’ centrale il ruolo della ricerca, come il coinvolgimento dei cittadini nella diffusione della conoscenza, dei valori del processo produttivo, passando per la salvaguardia dei luoghi, delle risorse e il rispetto dell’ambiente. Oggi va riconosciuto l’oggettivo contributo degli agricoltori allo sviluppo sostenibile”.
A noi non resta che augurare buona fortuna a Marchini e a tutta Anabio-Cia, nella convinzione di vedere le stime, da qui ai prossimi 3 anni, raggiunte se non facilmente superate.
Fonte: https://www.cia.it/news/notizie/anabio-cia-riconfermato-presidente-federico-marchini/