Il Blockchain è nato nel 2008 con i bitcoin, ma il suo intento è quello di garantire la qualità e la tracciabilità di un intero processo produttivo.
Questo strumento può essere applicato anche all’agricoltura biologica, permettendo così di avere un quadro generale del prodotto che si acquista.
Su questo si è focalizzato il webinar “Blockchain e biologico, un’integrazione possibile” organizzato da Off.Ed e B/Open.
AssocertBio ha contribuito a creare la rete OIP, una piattaforma che permette di certificare le transazioni a livello europeo e mondiale sul biologico. “L’utilizzo della piattaforma Oip è gratuito” afferma Riccardo Cozzo, presidente Assocertbio, Associazione nazionale Organismi di controllo e certificazione del Biologico “e permette di archiviare i dati legati ai processi di produzione. Grazie ad una Direzione operativa di rete in caso di problematiche di non integrità del prodotto, riusciamo a intervenire scambiandoci i dati e controllando in maniera incrociata tutti gli operatori”.
Con questo procedimento ogni singola azione verrà documentata e resa pubblica, rendendo noti tutti i personaggi attivi nella produzione. “È come avere un libro contabile – puntualizza Fabio Malosio, Blockchain Solution leader Ibm Italia – in cui tutti gli operatori coinvolti registrano le transazioni, che sono visibili da tutti e, se un soggetto abilitato dovesse modificare un dato, si genera un nuovo algoritmo, facendo sì che sia individuabile l’autore della modifica del dato”.
Grazie all’integrazione dei blockchain con i QrCode è possibile risalire dallo scaffale a tutti i passaggi produttivi. Questo strumento mira alla piena trasparenza della filiera, cercando di offrire una sicurezza maggiore al consumatore.
Fonte: teatronaturale.it
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