La Commissione Europea, con Decisione C(2015) 5345, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Marche: un piano d’azione che prevede la mobilitazione di risorse pubbliche per 538 milioni di euro, di cui 232 che arrivano dal bilancio dell’Unione europea e 306 dal programma di cofinanziamento nazionale.
Particolare attenzione sarà dedicata all’agricoltura biologica, che diventa un elemento rivelante della strategia regionale: 4mila ettari di terra riceveranno un contributo per la conversione alla filosofia bio, che si aggiungeranno ai 38mila ettari che prevedono già questo tipo di coltivazione rispettosa dell’ambiente e della salute umana. In quest’ottica, saranno 650 le aziende agricole a ricevere qualche forma di aiuto per la ristrutturazione e la modernizzazione delle proprie attività, mentre 300 giovani agricoltori saranno ammessi al finanziamento per le proprie startup.
Oltre al sostegno all’agricoltura biologica, la Regione si è posta ulteriori obiettivi da raggiungere attraverso il Piano, come la gestione sostenibile delle risorse naturali, la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’innovazione, a cui viene destinato l’8% della spesa pubblica prevista nel Psr, e lo sviluppo inclusivo delle zone rurali. Su quest’ultimo punto, l’ente si è prefissato come obiettivo il coinvolgimento del 44% delle persone che vivono in aree rurali, in particolar modo attraverso la diffusione della connessione a banda larga.
Nel suo complesso, il Psr è stato improntato sulla base di sei priorità, definite dall’Unione Europea in un’ottica di sviluppo rurale:
- Promozione della conoscenza e dell’innovazione nei settori agricolo e forestale;
- Potenziamento della redditività e della competitività delle aziende agricole, attraverso la promozione di tecniche innovative;
- Promozione e organizzazione della filiera alimentare, tenendo presente il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore;
- Preservazione e valorizzazione degli ecosistemi connessi ad agricoltura e silvicoltura;
- Incentivazione di un uso efficiente di risorse e paesaggio, con il fine di creare un’economia a basse emissioni di carbonio;
- Perseguimento dell’inclusione sociale, della lotta alla povertà e dello sviluppo economico nelle aree rurali.
Sei priorità che la Regione ha declinato in misure, sottomisure e operazioni specifiche, in base al fabbisogno reale emerso dal contesto e dalle esigenze degli operatori del settore dell’agricoltura biologica: organizzazioni di categoria, imprenditori, enti locali, GAL, enti di ricerca, università, etc.
Fonti:
http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2391
http://agricoltura.regione.marche.it/Home/AreeGenerali/PoliticadiSviluppoRurale20142020.aspx