Nelle vallate del Cesano e del Matauro, in una delle zone più belle delle Marche, sta nascendo il progetto per creare un distretto biologico dal nome “Terre Marchigiane”. In questi luoghi già noti per le loro eccellenze agroalimentare e ambientale.
Anabio Marche, associazione senza scopo di lucro che è nata per promuovere lo sviluppo e l’aggregazione degli agricoltori italiani, e le amministrazioni del territorio pesarese fanno da traino, in un territorio fortemente vocato per il biologico, dove è significativa la presenza di aziende bio. La maggior parte di queste aziende sono certificate da Suolo e Salute, organismo di controllo e certificazione storicamente presente nelle Marche, dove oggi controlla e certifica oltre il 60% del biologico regionale, con sede legale e direzione regionale a Fano (www.suoloesalute.it).
«Da una recente ricerca – spiega la presidente di Anabio Marche Sara Tomassini – la provincia di Pesaro e Urbino risulta essere la quarta in Italia per aziende biologiche con agriturismo. La Cia Marche, con la sua associazione Anabio e la federazione provinciale Coldiretti, ha già contattato e avuto l’adesione informale di oltre cinquanta aziende del biologico. Il distretto è uno strumento innovativo di organizzazione territoriale, volto sia ad incrementare il ruolo multifunzionale del settore primario, sia a migliorare le prestazioni agro-ambientali in chiave sostenibile. Superando il concetto di azienda biologica come unità produttiva isolata, i distretti rappresentano ‘luoghi’ di addensamento e di intreccio delle filiere agroalimentari biologiche, di valorizzazione delle tipicità locali e della qualità ambientale, di sperimentazione di politiche e strumenti efficaci di sviluppo economico e sociale».
Il distretto biologico, una volta costituito, potrà partecipare ai bandi europei, per accedere ai fondi del PSR 2021-2027 per promuovere lo sviluppo agricolo ed agrituristico e il commercio dei prodotti enogastronomici locali.
Fonte: agricultura.it