I numeri parlano di una vera e propria impennata dei prodotti biologici su tutti i mercati e i canali d’acquisto
Il consenso è ormai diffuso e trasversale e a promuovere il bio sono interlocutori autorevoli e super partes tra cui nutrizionisti e in particolare medici pediatri. E il disegno di legge passato alla Camera sottoscrive che l’agricoltura biologica rappresenta un’attività di interesse nazionale con funzione sociale, in quanto attività economica basata sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali e sulla riduzione delle emissioni inquinanti’.
Il 2017 è stato soprattutto l’anno del boom dei prodotti biologici nella GDO (+ 16,6%, giro d’affari di 1 miliardo e 451 milioni, dati Nielsen) con un +14% di vendite negli ipermercati e un + 18% nei supermercati. Balzo importante – soprattutto se letto a confronto con la crescita assai più limitata dell’intera categoria food & beverage (+ 2,8%) – nonostante una pressione promozionale inferiore del bio (media 21%) rispetto all’alimentare convenzionale (media 31%). La crescita emerge anche dal ruolo del bio sul carrello della spesa: nel 2017 la spesa bio incide per il 3,4% sugli acquisti alimentari, quota più che quadrupla rispetto al peso registrato nel 2000 (0,7%). Dal 2001 al 2016 le catene con referenze bio in assortimento sono cresciute del 144% con un corrispondente decisivo ampliamento dell’offerta di prodotti in assortimento (+330%), ma non solo: l’Italia conta anche su oltre un migliaio di negozi specializzati nel biologico. Cresce anche il ruolo della Marca del Distributore Bio: secondo le analisi di Nomisma-Nielsen, il biologico MDD vale il 41% del mercato complessivo del biologico nei supermercati e negli ipermercati. Assobio, Nomisma e FederBio Servizi non lasciano dubbi: il trend è in continua espansione.
fonte: http://www.greenplanet.net/2017-l%E2%80%99anno-dell%E2%80%99imponente-affermazione-del-bio-italiano