Valide opportunità di crescita per il nostro bio grazie alla reputazione del ade in Italy nel Sol Levante. I dati diffusi in occasione della videoconferenza organizzata nell’ambito del progetto Ita.bio
Valgono due miliardi le vendite di prodotti bio italiani in Giappone. Un paese in cui il biologico è ancora una nicchia, ma ha significative potenzialità di crescita. E questo soprattutto alla luce del fatto che, nel settore, il made in Italy è considerato «al top della qualità per un consumatore nipponico su tre». È quanto emerge dall’analisi di Nomisma per la piattaforma Ita.Bio nel suo primo focus, dedicato al Paese del Sol Levante.
I numeri
I dati sono stati diffusi nel corso di una videoconferenza in diretta streaming in cui la Responsabile Market Intelligence & Business Information Silvia Zucconi e il Responsabile Industria, Retail e Servizi Emanuele Di Faustino di Nomisma hanno presentato lo studio “Dimensioni e posizionamento del biologico italiano sui mercati internazionali: focus Giappone”, da cui emerge che:
- il mercato del biologico in Giappone è oggi pari a poco più di 2 miliardi di euro, con una crescita media annua post Covid pari a circa al 8-10%;
- il mercato degli alimenti «naturali» – healthy, naturali, sostenibili e vegetariani/vegani – è invece stimato a circa 6 miliardi euro, suggerendo come il mercato biologico per le sue caratteristiche abbia un enorme potenziale di crescita;
- la consumer base di prodotti bio in Giappone oggi è ancora limitata ad una quota di acquirenti regolari (18%) e una forte quota di «futuri» acquirenti (i non user sono il 68% della popolazione);
- Italia top quality nel bio: nel percepito dei consumatori giapponesi, l’Italia si posiziona al terzo posto, dopo Francia e Australia, tra i Paesi che producono i prodotti bio di maggiore qualità;
- anche il vino presenta enormi opportunità di crescita in ottica futura: oggi solo il 22% degli user consuma difatti vino a marchio bio, una quota destinata a crescere visto che dal 1° ottobre 2022 la certificazione biologica JAS è stata estesa anche alle bevande alcoliche, vino incluso.
I relatori
All’appuntamento, insieme ai relatori di Nomisma, hanno partecipato anche Paolo Carnemolla, Segretario Generale FederBio, Erica Di Giovancarlo, Direttore Ufficio ICE Tokyo, Akiteru Imai, Direttore del Dipartimento Import Bio c’ Bon Japon, Benedetto Marescotti, Marketing Manager Gruppo Caviro, Giovanni Battista Girolomoni, Presidente Gino Girolomoni Cooperativa Agricola, e Massimo Monti, Amministratore Delegato Alce Nero S.p.a, con la moderazione di Alessandro Piscopiello, Giornalista Edagricole.