Si chiama OrAqua, European Organic Aquaculture, il nuovo progetto dell’UE contenente raccomandazioni per lo sviluppo del quadro normativo dell’Unione europea nel settore dell’acquacoltura e per sostenerne la crescita. Secondo Nofima, l’Istituto Norvegese per il cibo, la pesca e la ricerca in acquacoltura, meno dell’1% dei pesci proviene da allevamenti biologici. Secondo la responsabile del progetto, Ingrid Olesen, “ci sono molte di sfide da affrontare, a cominciare dal l’armonizzazione delle norme in modo tale da soddisfare al tempo stesso le esigenze dei produttori e dei consumatori ” .Per avviare il progetto, ventisette ricercatori ed esperti provenienti da tutta Europa si sono riuniti il 9 e 10 gennaio scorso presso la sede Nofima di Ås, piccola città nel sud del paese sede dell’importante Università Norvegese di Scienze della Vita.Obiettivo primario del progetto quello di incentivare il settore dell’acquacoltura biologica in Europa attraverso criteri scientifici rigorosi in accordo con i regolamenti europei in materia e con le aspettative dei consumatori. Per questo motivo, il progetto mira ad implementare l’attuale quadro normativo di settore attraverso un’indagine in merito alle conoscenze scientifiche disponibili in materia, un’analisi degli aspetti produttivi ed economici dell’acquacoltura e un approfondimento del livello di conoscenza e di interesse da parte dei consumatori. Il progetto si concentrerà in particolare sull’acquacoltura delle principali specie europee di pesci, molluschi , crostacei e alghe.Per garantire l’interazione con tutte le parti interessate nel corso del progetto verrà inoltre realizzata una piattaforma multi-stakeholder . Il progetto prenderà in considerazione le attuali conoscenze riguardanti salute degli animali, nutrizione , alimentazione , sistemi di produzione di novellame, ) impatti ambientali, rilevanze economiche e socio-economiche dell’acquacoltura , aspetti legati ai consumatori , normative e standard privati esistenti per l’acquacoltura biologica . I risultati saranno comunicati attraverso una vasta gamma di supporti e strumenti, al fine dicoinvolgere tutti i gruppi . I 13 partner del progetto OrAqua formano un consorzio che comprende quattro università , cinque istituti di ricerca acquacoltura , tre gruppi di ricerca in scienze sociali, un’organizzazione di allevatori di pesce , un singolo allevatore di pesce e due organismi di certificazione e controllo del biologico . I principali risultati attesi dovrebbero riguardare input per il miglioramento della normativa europea, ed un piano d’azione di settore, oltre a precise indicazioni per un miglioramento dello sviluppo complessivo del comparto dell’acquacoltura bio europea.
Fonte: Oneco