Il futuro dell’agricoltura biologica parla un linguaggio innovativo, sostenibile ed è capace di rispondere alle sfide che il nostro pianeta e la nostra specie gli pongono dinanzi. È questa la definizione di Organic 3.0 data da IFOAM, la Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica.
Ma siamo realmente pronti a effettuare il passaggio a un tipo di agricoltura biologica 3.0?
Secondo un recente documento presentato da IFOAM durante l’Esposizione Internazionale del Biologico tenutasi a Goesan, in Corea nel mese di ottobre, il mondo è sulla buona strada ma ancora troppo lontano dall’obiettivo.
Il rapporto, che si intitola proprio Organic 3.0-for truly sustainable farming & consumption propone il lancio mondiale di una nuova fase del movimento biologico.
Dalla fase visionaria dell’agricoltura biologica del 20esimo secolo (denominata Organic 1.0) avviata da numerosi pionieri, che si sono accorti della necessità di attuare un cambiamento radicale nel settore ad oggi (Organic 2.0), il movimento dell’agricoltura biologica ha raggiunto diversi ambiziosi obiettivi. Al 2015, 82 paesi hanno attuato norme per potenziare il settore biologico. Nel 2013, il mercato globale dei prodotti biologici è stato valutato per 72 miliardi di dollari.
Nonostante questi risultati, però, l’agricoltura biologica rappresenta attualmente meno dell’1 per cento del territorio e della produzione alimentare mondiale.
Il rapporto diffuso da IFOAM sostiene che il mondo ha bisogno di entrare in un nuovo paradigma, denominato Organic 3.0, capace di affrontare e risolvere le carenze del movimento attuale.
L’obiettivo di questa nuova fase del movimento biologico è quello di spingere l’agricoltura biologica fuori dal suo ruolo attuale “di nicchia”, verso una accettazione diffusa delle pratiche sostenibili, lungo ogni nodo della catena di fornitura.
Organic 3.0 propone uno sforzo globale verso il raggiungimento di un sistema produttivo moderno, innovativo e che ponga i risultati e gli impatti dell’agricoltura in primo piano.
Il rapporto sottolinea ripetutamente l’idea di “una vera sostenibilità”, ammettendo che i sistemi biologici attuali lottano per affrontare questioni come prezzi equi, nuove tecnologie di allevamento e l’importante ruolo dei piccoli contadini.
Sono state inoltre definite sei caratteristiche chiave, con obiettivi specifici, per operare questo processo evolutivo:
Cultura dell’innovazione
Miglioramento continuo verso pratiche migliori
Trasparenza
Inclusione di interessi diversi legati alla sostenibilità
Potenziamento olistico del processo dal produttore al consumatore
Valore reale e prezzi equi
Il rapporto IFOAM si propone di creare questo cambiamento per affrontare le diverse problematiche del settore, come la trasparenza delle catene del valore, le distorsioni dei prezzi, l’uso di tecnologie appropriate.
Le idee presentate nella relazione IFOAM sono così volte a “ispirare e alimentare il dibattito sul futuro dell’agricoltura biologica” e prenderanno corpo in proposte che dovranno essere approvate da un’assemblea virtuale di leader del movimento biologico a fine 2016.
Fonti:
http://foodtank.com/news/2015/12/the-future-of-the-organic-movement-organic-3.0
http://www.ifoam.bio/en/value-chain/organic-30-next-phase-organic-development
http://www.ifoam.bio/sites/default/files/organic_3.0_discussion_paper.pdf