Intervenuto a Vinitaly 2013, svoltosi a Verona dal 7 al 10 aprile presso la Fiera di Verona., il Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, ha incontrato i giornalisti insieme al vicepresidente vicario di Veronafiere, Damiano Berzacola.
“L’11 aprile [oggi, NdR] si terrà un importante incontro dei triloghi, fase finale del negoziato sulla Pac”. De Castro ha ricordato l’entità economica della PAC, oltre 300 miliardi di euro complessivi che corrispondono a fondi per circa 6 miliardi di euro l’anno per il nostro paese. Scelte su cui continua il confronto, anche in ragione dell’entità del testo giuridico, di circa 600 pagine, sul quale il Parlamento ha proposto una serie di modifiche attualmente in discussione grazie alla fase dei trologhi. De Castro ha posto l’accento sulla necessità di avere maggiore flessibilità nella redistribuzione delle risorse per ettaro, pena il rischio elevato di chiusura per numerose aziende nel caso di adozione di un criterio “flat-rate”.
Quella attuale è una fase transitoria, dato che la nuova PAC entrerà in vigore a tutti gli effetti solo dal 2015. “In questo frangente dovremo valutare come prorogare la gestione degli aiuti diretti e dei piani di sviluppo rurale”, ha dichiarato De Castro. Lo stesso Presidente ha voluto ricordare che una delle novità riguarda il settore olio, per il quale la novità è la scelta di adottare “un sistema simile a quello dell’ortofrutta, con un incentivo all’aggregazione dei produttori”.
Innovazioni anche nel settore vitivinicolo, grazie all’estensione degli strumenti di promozione del vino anche al mercato interno, e non solo per i mercati extra-UE.
De Castro ha anche ricordato che sono stati stanziati 4,5 miliardi di euro nell’ambito del prossimo programma quadro per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, anche s eha ammesso che si tratta di cifre piuttosto modeste se paragonate a quanto si sta facendo in paesi quali l’India, la Cina e il Brasile.
Novità anche nell’obbligo di redazione di una “black-list” degli operatori che non possono ricevere aiuti, fatto salvo quanto previsto dal regolamento Ue 73/2009 che consente agli stati membri di individuare tra gli agricoltori attivi coloro i quali risulteranno beneficiari degli aiuti stessi.
Fonte: Agronotizie