Suolo e Salute

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Edonismo, salutismo e italianità: la spesa degli italiani è cambiata

Edonismo, salutismo e italianità: la spesa degli italiani è cambiata

Dalla quarta edizione dell’Osservatorio Immagino, realizzato da Nielsen e da GS1 Italy, sono emersi i risultati riguardo le scelte alimentari degli italiani rispetto all’ultimo anno: un mix di salutismo ed edonismo.

La relazione presentata si basa sull’analisi di circa 94.179 prodotti del largo consumo: hanno sviluppato circa 35 miliardi di euro di vendite pari all’81% di quanto venduto nel totale mercato del largo consumo in Italia.

La spesa alimentare degli italiani è cambiata:

  • Ha rilevato una vendita di alimenti legati al lifestyle (biologico, veg, halal e koshe) con +8,9%
  • Si acquista sempre più alimenti ricchi di fibre, proteine e lipidi rilevando un calo di carboidrati e zuccheri.
  • Per valore di vendite, il protagonista sugli scaffali si afferma l’italianità del prodotto con il +3,5% rispetto al 2017.

Osservatorio Immagino

Fonte: http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/47062/mercati-e-imprese/ecco-come-cambia-la-spesa-alimentare-degli-italiani

Packaging e prodotti biologici: Suolo e Salute al seminario dell’Associazione Italiana Business Operator – Food Contact Expert

Packaging e prodotti biologici: Suolo e Salute al seminario dell’Associazione Italiana Business Operator – Food Contact Expert

Suolo e Salute ha partecipato al seminario dell’AIBO-FCE (Associazione Italiana Business Operator – Food Contact Expert), tenutosi a Casalecchio di Reno (Bologna) nei giorni 14 e 15 novembre 2018, con una presentazione sull’etichettatura dei prodotti biologici.

AIBO-FCE nasce nel giugno 2009 con lo scopo di rappresentare un punto di riferimento tecnico-scientifico per l’intera filiera del packaging alimentare e sulla problematica del Food Contact.

Nella prima sessione di apertura del seminario, dopo la relazione della dr.ssa Maria Magagna, coordinatrice dell’ufficio approvazione etichette di Suolo e Salute, si è discusso sull’importanza del packaging per i prodotti biologici e soprattutto dell’impatto sull’ambiente. Infatti, il biologico deve la sua grande fortuna sul mercato anche grazie ad una rinnovata sensibilità dell’opinione pubblica e della politica nei confronti delle tematiche ambientali. E’ riconosciuto al settore l’impegno e la concretezza verso: il risparmio energetico, la diminuzione dell’inquinamento e la riduzione dei gas serra. La tematica del packaging è molto sentita e seppur, al momento, la normativa di settore non pone obblighi specifici da più parti viene chiesta una maggiore sensibilizzazione degli operatori biologici. Un imballaggio adeguato dovrà essere concepito con la stessa logica di eticità e rispetto dell’ambiente del prodotto biologico. Infatti, sarebbe un controsenso mantenere atteggiamenti virtuosi lungo tutta la filiera bio fino al prodotto finito e non prestare attenzione all’impatto sull’ambiente dei materiali utilizzati per il packaging.  Alessandro D’Elia, direttore di Suolo e Salute, intervenuto al seminario, ha affermato: “E’ necessario aumentare il grado di sensibilità lungo la filiera riguardo ai materiali di imballaggio per chiudere il ciclo virtuoso dei prodotti biologici. Quindi sarebbe auspicabile, in attesa che vi siano degli obblighi specifici, quanto meno pensare alla creazione di un tavolo di lavoro tra gli attori del sistema ed AIBO per realizzare delle linee guida di riferimento per il confezionamento dei prodotti al fine di indirizzare gli operatori nella scelta dei materiali senza perdere di vista quelli che sono i presupposti di base e gli obiettivi del biologico”.

 

Locandina dell’evento

 

BIOLIFE 2018

BIOLIFE 2018

Dal 23 al 26 novembre a FieraBolzano si terrà BIOLIFE 2018, la fiera più importante dell’arco alpino per prodotti biologici di qualità.

Parteciperanno oltre 200 aziende di medie e piccole dimensioni provenienti da tutta Italia, presentando circa 2.550 prodotti sostenibili, sani, innovativi e biologici: dalle specialità alimentari alla cosmetica naturale e all’eco-tessile.

Biolife permette al produttore di far conoscere all’utente finale un prodotto di qualità, di raccontarlo, di creare una connessione intima tra produttore e consumatore.

Gli appuntamenti da segnarsi:

  1. Il giorno di apertura, 23 novembre, si terrà la conferenza “Organic 2030” durante la quale si terrà un confronto tra Germania, Austria e Italia.
  2. Il 26 Novembre, per la chiusura della fiera, si terrà per la prima volta il Bio Wine Festival dove saranno presenti le aziende vinicole dell’Alto Adige, quelle che hanno scelto di portare avanti una coltivazione biologica e biodinamica.
  3. Durante tutta la durata della fiera si terranno presentazioni e degustazioni di prodotti provenienti da tutti i settori di produzione (frutticoltura, viticoltura, allevamento, apicoltura, orticoltura e coltivazione dei prodotti da semina).
  4. I giovani cuochi dell’alberghiero Cesare Ritz di Merano cucineranno i prodotti esposti alla fiera, facendovi assaporare i sapori biologici italiani. Da provare poi sicuramente il ristorante Forst Season della fiera, dove sarà presente lo chef stellato Egon Heiss.

 

Scopri tutto il programma: http://www.fierabolzano.it/biolife/programma-eventi.htm

Fonte: http://www.fierabolzano.it/biolife/

BIOFACH 2019: tutti pazzi per il BIO

BIOFACH 2019: tutti pazzi per il BIO

A Varsavia, lo scorso 7 novembre 2018, si è tenuta la presentazione di BIOFACH, la fiera leader mondiale per alimenti biologici che si terrà a Norimberga dal 13 al 16 febbraio 2019.

“Abbiamo scelto Varsavia per la presentazione della tredicesima edizione di Biofach perché è uno dei mercati che maggiormente sta crescendo e creando nuove potenzialità, soprattutto a livello distributivo grazie ad una maggiore attenzione dei consumatori a questo segmento di prodotti”, spiega il direttore esecutivo di Biofach e Vivaness, Danila Brunner.

Tutti pazzi per il bio: oltre un terzo del fatturato viene generato in Europa, con circa 33,5 miliardi di euro.

L’Italia è leggermente più lenta (+10,5% tra il 2016 e il 2017) ma riesce a distinguersi sul mercato globale: si trova al nono posto per maggior numero di produttori (circa 67mila). Al Biofach, infatti, l’Italia rappresenta il primo Paese per numero di espositori con 385 aziende.

Il principale appuntamento alla fiera sarà il Biofach Congress, “Il sistema Bio: è salutare all’interno di un approccio olistico”: con IFOAM Organics verrà fatto il punto della situazione sul mondo biologico.

 

Fonte: http://www.corriereortofrutticolo.it/2018/11/07/biofach-2019-presentato-varsavia-tutti-pazzi-bio-europa/

CINA: biologico e sostenibilità sono il futuro dell’agricoltura

CINA: biologico e sostenibilità sono il futuro dell’agricoltura

In occasione del China International Import Expo si è parlato di biologico e sostenibilità.

Il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato che nei prossimi 15 anni la nazione importerà ben 30 mila miliardi di dollari in beni, soprattutto per il biologico. La Cina si muove verso l’agricoltura biologica, spinta dalla crescita della domanda per alimenti sani e sostenibili.

Ma coltivare biologico in Cina non è semplice. Perché?

Il problema principale è l’inquinamento poichè presenta livelli molto alti e questo compromette gli standard richiesti per il suolo e la qualità dell’acqua. L’altra principale difficoltà è presentata dalla certificazione: la Cina possiede una certificazione nazionale riconosciuta dalla Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica (IFOAM), ma i consumatori preferiscono acquistare prodotti importati con certificazioni estere.

Il Governo ha promesso maggiori controlli sulla sicurezza alimentare per far si che il consumatore riesca a fidarsi del prodotto nazionale.

 

Fonte: https://www.innaturale.com/in-cina-biologico-e-sostenibilita-sono-il-futuro-dell-agricoltura/

La Green Economy potrebbe creare più occupazione

La Green Economy potrebbe creare più occupazione

Lo scorso 6 e 7 novembre è stata presentata a Rimini la Relazione sullo stato della Green Economy del 2018.

Intorno al tavolo è stato presentato un programma quinquennale d’investimenti verdi, che potrebbe assicurare un significativo passo in avanti nella transizione dell’Italia verso il green economy, rinforzando al tempo stesso la ripresa economica e creando nuova occupazione, che al termine dei 5 anni potrebbe raggiungere i +2,2 milioni posti di lavoro (+3,3 con l’indotto).

«I vantaggi economici di questi investimenti green sono molteplici – spiega Ronchi – il primo riguarda i costi evitati dell’inquinamento e di altri impatti ambientali; il secondo la capacità di queste scelte green di attivare, con investimenti pubblici, effetti moltiplicatori anche di quelli privati; il terzo vantaggio sta nella capacità di utilizzare e promuovere innovazione, diffusione di buone pratiche e buone tecniche».

  1. Azioni di riqualificazione profonda degli edifici privati e pubblici;
  2. Il conseguimento dei nuovi target europei di riciclo dei rifiuti;
  3. La realizzazione di un grande Programma di rigenerazione urbana;
  4. Il raddoppio degli investimenti nell’eco-innovazione;
  5. Misure per la mobilità urbana sostenibile e per l’agricoltura ecologica e di qualità;
  6. La riqualificazione del sistema idrico nazionale;
  7. Il rafforzamento della prevenzione del rischio idrologico;
  8. Completamento delle bonifiche dei siti contaminati.

Questi sono alcuni dei campi d’intervento proposti per indirizzare gli investimenti pubblici e privati. Tutti interventi che potrebbero garantire nuovi posti di lavoro, raggiungendo un ottimo impatto occupazionale. Per far avvenire tutto ciò si parla di garantire circa tra i 7 e 8 miliardi di investimenti pubblici annui.

«L’Italia non è all’anno zero in green economy – ha dichiarato al proposito il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Investire nell’economia verde significa fare economia circolare, e l’economia circolare deve sostituire l’economia lineare perché le risorse non sono illimitate. Nella Finanziaria abbiamo inserito misure per facilitare questo processo», anche se nella legge di bilancio presentato alla Camera dei deputati non sembri risultare la green economy tra le priorità.

 

Fonte: https://www.unimondo.org/Notizie/Green-economy-contro-la-disoccupazione-178905