Suolo e Salute

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46° Giornata Mondiale dell’Ambiente: biologico come risposta all’inquinamento di mari e oceani

46° Giornata Mondiale dell’Ambiente: biologico come risposta all’inquinamento di mari e oceani

L’inquinamento dei mari, non deriva solo dalla plastica, ma anche da pesticidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura. Le Marche a tutela dell’ambiente, Biologico da record. Suolo e Salute controlla e certifica oltre il 60% del totale delle aziende biologiche marchigiane.

Si è svolta il 5 giugno la 46° Giornata Mondiale dell’Ambiente. Un appuntamento che si rinnova ogni anno, promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare governi, cittadini e aziende sulle tematiche ambientali, e in particolare su inquinamento, riscaldamento globale e sovrappopolazione.

Quest’anno la giornata dedicata all’ambiente pone l’accento sull’inquinamento di mari e oceani. La lotta alla plastica non è la sola sfida per preservare le acque. L’inquinamento dei mari, infatti, deriva anche dai pesticidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura. Sostanze che giungono in mare trasportate dai fiumi, dopo esservi state convogliate dall’acqua piovana.

Una questione primaria quindi, che pone l’accento sull’importanza della coltivazione biologica, che ad oggi rappresenta ancora l’unica pratica agricola che consente realmente la tutela del suolo, della biodiversità agraria e della salute umana. Come sottolineano i dati del report scientifico realizzato dal Parlamento europeo, pubblicati nel 2016, dove si evidenzia come il consumo di prodotti bio sia correlato alla riduzione del rischio di malattie allergiche e obesità, e degli effetti deleteri degli insetticidi sullo sviluppo cognitivo e neurologico dei bambini.

In questo scenario di necessità, si distinguono le Marche con un +20% nel settore del Bio, e che In base ai dati diffusi da Con Marche Bio, nel 2016 ha raggiunto il record italiano di superficie convertita a biologico (1.795.650 ettari) e di operatori impegnati in questo settore (72.154).

Il dato delle Marche, relativo al 2016, ha fatto registrare un 17,5% di superficie agricola coltivata con metodo biologico, pari a 75 mila ettari circa, e oltre 2700 operatori biologici, tra aziende agricole e trasformatori. Numeri importanti, per una tradizione, quella del bio, partita nei primi anni ’80 nella provincia di Ancona e che oggi conta oltre 100 aziende agricole, soprattutto di piccole dimensioni. Di cui oltre il 60% viene certificato da Suolo e Salute.

«Le Marche sono state avanguardia e culla del biologico in Italia, ed oggi rappresentano una delle realtà più importanti in questo settore nel panorama italiano, anche in termini di superficie agricola coltivata con metodo bio. Una regione che ha sempre creduto e scommesso sul biologico, regolamentandolo per prima con un’apposita legge regionale e attivando importanti cooperazioni per fornire risposte alle aziende agricole.» spiega Bruno Sebastianelli.

Con la sua grande tradizione e crescita il biologico marchigiano ha assunto quindi un ruolo centrale nella risposta al problema del cambiamento climatico, e alla salute umana.

Fonte: http://www.centropagina.it/attualita/giornata-mondiale-dellambiente-vola-bio-nelle-marche/

 

Siamo stati a “Valle Bio Festival”. Una festa dedicata all’agricoltura biologica, nella capitale del bio ligure: Varese Ligure

Siamo stati a “Valle Bio Festival”. Una festa dedicata all’agricoltura biologica, nella capitale del bio ligure: Varese Ligure

Si è svolta il 2 e 3 Giugno “Valle Bio Festival”, la manifestazione a base di prodotti bio, organizzata dal Biodistretto Val di Vara-Valle del Biologico e Comune di Varese Ligure, con il patrocinio della Regione Liguria

«È importante che manifestazioni come questa servano a divulgare la cultura del buon cibo, la valorizzazione delle produzioni locali e della tradizione contadina». Queste le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, in merito a “Valle Bio Festival”.

Dove, laboratori, tavole rotonde, seminari, mercato bio con le aziende agricole locali, mostre di bestiame, street food e menu bio nei bar e ristornati, hanno animato Varese Ligure, il Borgo rotondo nel cuore della Val di Vara. Oltre agli eventi rivolti al grande pubblico e ai bambini la manifestazione è stata anche occasione di approfondimento su temi specifici come il Gal e la buona nutrizione degli animali.

A “Valle Bio Festival” erano presenti anche Riccardo Rotesi e Maria Cristina Fabbri in rappresentanza di Suolo e Salute. Organismo di controllo fortemente legato allo sviluppo del biologico nella Valle, fin dalla sua nascita. Infatti, da quasi vent’anni Suolo e Salute, grazie anche alla lungimiranza del sindaco Maurizio Caranza, opera con un propria sede a Varese Ligure per il controllo e la certificazione della quasi totalità delle aziende bio.

Il biodistretto Val di Vara è inoltre l’unico distretto del biologico presente in tutta la Liguria e comprende il Comune di Varese Ligure e l’Alta Val di Vara, dove insiste il 31% dei produttori della Liguria.

Conclude Stefano Mai – «Sul fronte del biologico, come assessorato regionale, siamo ben consapevoli delle grandi potenzialità che rappresenta per i nostri produttori: le nuove linee guida sulle produzioni biologiche, di recente varate, hanno come obiettivo, attraverso i biodistretti, la promozione e la valorizzazione di quelle produzioni di qualità certificate, caratterizzate da un forte legame con il territorio, un elevato contenuto di tipicità e di cultura locale, puntando soprattutto sullo sviluppo delle filiere».

Fonte: http://liguria.bizjournal.it/2018/05/varese-ligure-arriva-valle-bio-festival-2-giornate-dedicate-al-biologico/

 

 

La proposta di nuova Pac presentata dalla Commissione Europea è un’occasione mancata per agire sulle emissioni inquinanti e climalteranti

La proposta di nuova Pac presentata dalla Commissione Europea è un’occasione mancata per agire sulle emissioni inquinanti e climalteranti

Angelo Gentili, responsabile agricoltura Legambiente: la proposta di nuova Pac non risponde alle esigenze di un’agricoltura rispettosa degli ecosistemi naturali.

Contrariamente alle esigenze dei cittadini europei che chiedono con forza prodotti agricoli più sani ed un’agricoltura maggiormente rispettosa degli ecosistemi naturali. La proposta di nuova Pac dopo il 2020 presentata dalla Commissione europea, appare invece piegata agli interessi dell’agroindustria, fatta di grandi monocolture, con limitata manodopera ma altamente dipendente dai fertilizzanti, dai macchinari e dalla fornitura di sementi industriali. Con il solo fine di abbassare i costi all’industria della trasformazione e alla grande distribuzione.

Occasione mancata quindi per diminuire l’utilizzo di fitofarmaci e l’abbattimento degli input chimici, idrici ed energetici, per agire sulle emissioni inquinanti e climalteranti, di cui l’agricoltura e la zootecnia intensiva condividono una parte delle responsabilità, e per favorire invece, fortemente e significativamente, l’agricoltura biologica, le pratiche sostenibili e le aree interne e marginali.

Fortemente critica anche la posizione delle Associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura (Lipu, Wwf, Legambiente, Fai, Federbio, Isde, Associazione agricoltura biodinamica, Pro Natura e Aiab), sostenute dalla Fondazione Cariplo, secondo le quali: «La proposta di Regolamento della Pac post 2020, presentata oggi dalla Commissione Ue, non è solo una occasione persa per un utilizzo migliore dei fondi comunitari sull’agricoltura ma rappresenta una promessa non mantenuta. La proposta delude le aspettative di centinaia di migliaia di cittadini europei che hanno chiesto una radicale riforma della Pac, una riforma che premi l’agricoltura sana, pulita ed equa. La natura e i paesaggi rurali non potranno sopravvivere a un altro decennio di agricoltura intensiva. È ora di cambiare rotta e fare della Pac uno dei motivi per cui i cittadini possano continuare a credere nel progetto politico dell’Unione Europea».

Se questa proposta (che al momento prevede tagli ai sussidi sul primo e sul secondo pilastro, lasciando libera scelta agli Stati membri di definire un proprio quadro di sostegno, senza però vincolarvi quote di risorse) non verrà modificata in modo incisivo dal Parlamento e dall’intervento degli Stati Membri, l’agricoltura europea nel prossimo decennio è a rischio arretratezza sui temi della conversione ecologica e climatica. Quando invece potrebbe, grazie anche al proprio ruolo territoriale nella gestione del 47% dell’intero territorio dell’Unione, trasformare questo settore economico nel principale alleato nella lotta al cambiamento climatico.

Fonte: http://www.greenreport.it/news/agricoltura/gentili-la-proposta-di-nuova-pac-non-risponde-alle-esigenze-di-unagricoltura-rispettosa-degli-ecosistemi-naturali/

http://www.greenreport.it/news/agricoltura/politica-agricola-comune-gli-ambientalisti-delusi-dal-nuovo-regolamento/

Parte la campagna informativa del CREA: “Fish&Chicken” biologico

Parte la campagna informativa del CREA: “Fish&Chicken” biologico

Il CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria evidenzia la scarsa consapevolezza che c’è su queste produzioni da parte dei consumatori ed ha promosso la campagna informativa ‘Fish&Chicken’.

Allevare con metodi biologici significa dare agli animali spazi più larghi nelle gabbie dove il pesce in mare e il pollo in terra possono sviluppare una muscolatura più soda; e ciò produce carni più sane, compatte e quindi ‘diverse’ e saporite.

I numeri della produzione di pesci bio sono ancora esigui, 5 mila tonnellate per i mitili, 910 tonnellate per la trota e 100 tonnellate tra spigola e orate, mentre per il pollo il fronte è più avanzato con circa 4 milioni su un totale di 520 milioni; numeri destinati a crescere, visto che la grande distribuzione stima che tra il 2016 e il 2018 i consumi di questa carne cresceranno del 30%.

Fonte: http://www.greenplanet.net/fishchicken-campagna-pro-bio-del-crea

Coltiviamo la diversità. Un mese di cereali 2018.

Coltiviamo la diversità. Un mese di cereali 2018.

Presso l’ Azienda Agricola Biologica Floriddia, certificata da Suolo e Salute,  si ripeterà il consueto appuntamento di confronto tra le nuove figure di filiera cerealicola.

Approfondimenti sul campo sperimentale che ospita gli esperimenti sul frumento del progetto DIVERSIFOOD e parcelle di riproduzione della Casa delle sementi di RSR.

Rilievi sulle parcelle sperimentali e un confronto tra fornai sull’utilizzo di farine di popolazioni evolutive con Isabelle Goldringer, Salvatore Ceccarelli e Stefano Benedettelli.

Il Programma

8 – 9 giugno 2018

Azienda agricola Floriddia

Via della Bonifica 171, Peccioli (PI)

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/coltiviamo-la-diversità-un-mese-di-cereali-2018

I dati sul biologico per il 2017 in UK pubblicati da DEFRA

I dati sul biologico per il 2017 in UK pubblicati da DEFRA

Il DEFRA (Department for Environment Food & Rural Affairs) ha pubblicato le informazioni annuali sulle colture biologiche e sugli animali biologici prodotti nel Regno Unito e sul numero di produttori o trasformatori biologici registrati presso gli organismi di certificazione biologica nel Regno Unito.

Sebbene la superficie agricola coltivata biologicamente sia di nuovo aumentata, la crescita è ancora lenta rispetto ai nostri vicini europei.

Dati principali:
• 517 mila ettari sono coltivati biologicamente nel Regno Unito (2,9% della superficie agricola totale).
• Il 64% delle terre biologiche del Regno Unito è rappresentato da pascoli permanenti.
• Il 7% dell’intera area biologica del Regno Unito viene utilizzato per coltivare cereali.
• Il 58% della superficie totale del Regno Unito è in Inghilterra
• Il 2,7% della popolazione totale di bovini del Regno Unito è allevato in modo biologico.
• 6,6 mila operatori biologici nel Regno Unito. + 3,5% dal 2016.

Tendenze:
• L’area di terra coltivata col metodo biologico è aumentata dell’1,9% rispetto al 2016
• L’area del terreno in conversione come percentuale dell’area agricola totale ha mostrato un lieve aumento nel 2017, il terzo aumento consecutivo dal 2014
• L’area di cereali e ortaggi biologici (comprese le patate) è diminuita leggermente nel 2017, continuando la tendenza al ribasso dal 2008. Tuttavia, l’area degli “altri seminativi” ha registrato un leggero aumento nel 2017

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/uk-il-defra-ha-pubblicato-i-dati-sul-biologico-il-2017