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PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

Li chiede un rapporto elaborato da due centri di studio di California e Arizona. «I vantaggi del bio in termini di tutela della biodiversità, stabilità dei suoli e neutralità climatica sono evidenti e dovrebbero spingere le autorità federali ad un maggiore impegno»

Investire sul futuro attraverso l’agricoltura biologica. Per il New Deal europeo è un mantra che dovrebbe guidare le politiche agricole comunitarie e qualcosa di simile potrebbe concretizzarsi anche Oltre Oceano. Un nuovo rapporto redatto da due centri di studi indipendenti descrive infatti in dettaglio i vantaggi dell’agricoltura biologica e delinea le strategie per espandere le pratiche di agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023 (ovvero il documento federale che indirizza le scelte di politica agricola di Washington DC). Il rapporto è stato prodotto dal National Resources and Defense Council (NRDC), dello Swette Center for Sustainable Food Systems dell’Arizona State University (ASU) e dal Californians for Pesticide Reform (CPR).

Un talismano contro le crisi

Intitolato “Grow Organic: The Climate, Health, and Economic Case for Expanding Organic Agriculture”, il rapporto conferma il ruolo dell’agricoltura biologica nella realizzazione degli obiettivi strategici della tutela della biodiversità ecologica, della fertilità del suolo e della stabilità dei sistemi naturali. Gli autori scrivono che questo approccio «ha un potenziale significativo e in gran parte non sfruttato per affrontare le molteplici crisi che devono affrontare la nostra società, inclusi i cambiamenti climatici, la salute e le economie rurali in difficoltà».

La ricerca sui benefici per l’uomo e l’ambiente dell’agricoltura biologica, integrata da casi di studio di oltre una dozzina di aziende agricole, aiuta a evidenziare il potenziale di queste pratiche agricole. Il rapporto mostra che l’agricoltura biologica può aiutare a sequestrare il carbonio, migliorare la salute del suolo e ridurre le emissioni di gas serra. Queste tecniche possono anche aiutare a limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici, un  problema crescente che  minaccia la salute umana, e ridurre l’esposizione a sostanze chimiche dannose per l’agricoltura.

I costi indiretti dell’agricoltura convenzionale

«L’espansione dell’agricoltura biologica – afferma la dott.ssa Kathleen Merrigan, direttrice esecutiva dello Swette Center presso l’Arizona State University ed ex Vice Segretario degli Stati Uniti e Direttore Operativo del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) -è un investimento nel nostro futuro, che alla fine potrebbe produrre ritorni significativi».

«Il sistema convenzionale di oggi contiene immensi costi nascosti sovvenzionati dalle nostre tasse che non possiamo più permetterci. Quando teniamo conto dei costi reali dei nostri attuali sistemi di agricoltura, inclusi gli impatti sulla salute, l’ambiente, la società e l’economia, il valore dell’agricoltura biologica è innegabile».

Dieci raccomandazioni

Dal rapporto “Grow Organic” emerge che solo l’1% dei terreni agricoli è gestito in modo biologico. Un rapporto della Organic Farming Research Foundation (OFRF) rileva che i produttori spesso devono affrontare sfide, tra cui una riduzione dei raccolti durante il periodo di tre anni necessario per il passaggio al biologico. Per superare questo handicap gli autori di “Grow Organic” forniscono 10 raccomandazioni per aiutare l’agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023  e oltre.

«Investimenti più significativi nel Farm Bill, insieme a un forte impegno amministrativo per il biologico e alla continua difesa delle parti interessate, sono necessari per garantire che tutti coloro che vogliono coltivare, allevare, gestire la terra e mangiare in modo biologico possano farlo».

I suggerimenti includono fornire un maggiore sostegno agli agricoltori durante il periodo di transizione, aumentare le risorse federali per sostenere la ricerca e l’assistenza tecnica per l’agricoltura biologica e ridurre gli ostacoli alla certificazione biologica.

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