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PROSEGUE LO SCONTRO SULL’ACQUAPONICA BIO NEGLI STATES

PROSEGUE LO SCONTRO SULL’ACQUAPONICA BIO NEGLI STATES

Una pratica che mette insieme acquacoltura e coltivazione idroponica, non certificabile in Europa, mentre negli Usa sì, nonostante i continui ricorsi. Ma il fronte dei contrari inizia a disgregarsi

In Europa non è bio, negli Usa sì ma a costo di continui scontri a suon di ricorsi. L’acquaponica è una particolare tecnica che coniuga l’acquacoltura, ovvero l’allevamento di pesci e crostacei, alla coltivazione idroponica di vegetali (ne avevamo già parlato qui).

Risparmio di fertilizzanti e di suolo

In un impianto acquaponico l’acqua della vasca dove vengono allevati i pesci viene utilizzata per irrigare speciali letti di crescita, privi di terra e concime, dove si trovano le piante risparmiando fertilizzanti e senza occupare terreno. Le piante a loro volta purificano l’acqua delle vasche, garantendo il benessere degli animali e determinando un continuo scambio reciproco di benefici. Questo sistema porta con sé diversi vantaggi, perché si traduce in un risparmio idrico del 90% e la fertilizzazione costante accelera notevolmente la crescita dei vegetali.

Cinque anni fa il governo federale statunitense ha messo in discussione la certificazione biologica di questo sistema senza suolo.

Le pronunce della Corte

Lo scorso anno il giudice Richard Seeborg del tribunale distrettuale della California del Nord ha stabilito che la “certificazione in corso dei sistemi idroponici conformi a tutte le normative applicabili da parte del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti va considerata saldamente inserita nella Legge federale sulla produzione di alimenti biologici”.

Una decisione che ha innescato numerosi ricorsi alla Corte d’Appello degli Stati Uniti, a causa della forte diffuzione di questo sistema di allevamento che metterebbe a rischio il comparto agricolo tradizionale. Ma ora un’importante associazione biologica americana, la coalizione per il biologico sostenibile si è unita ad Aquaponics Association, Western Growers Association, International Fresh Produce Association, Mulch & Soil Council e The Scotts Co in favore della “biologicità” e sostenibilità ambientale di questa pratica.

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