Un gruppo di circa sessanta attivisti no global e dei centri sociali hanno protestato a Vivaro contro la semina di OGM, formando un presidio davanti all’abitazione del presidente di Futuragra Silvano Dalla Libera. Gli attivisti hanno poi distrutto un campo seminato a OGM appartenente all’imprenditore Didenato. Pur contestando le modalità dell’azione, Coldiretti è tornata sull’episodio per ribadire il no compatto dei consumatori italiani all’utilizzo di Organismi Geneticamente Modificati: “no alla violenza per contestare un modello di sviluppo che e’ rifiutato da quasi otto italiani su dieci (76%), che sono contrari all’utilizzo di OGM nell’agricoltura in Italia, dove si e’ giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech”, ricorda la coldiretti in un omunicato. “La difesa del territorio nazionale dalla contaminazione da OGM e’ un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani che e’ previsto dalla legislazione e che deve essere difeso dalle autorità responsabili: gli OGM in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che e’ il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività’ e del Made in Italy”.
Fonte: Agrapress