Il rapporto GreenItaly 2018, il nono rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, valuta la forza della green economy nazionale.
Dai dati è emerso che l’agricoltura italiana è sempre più “verde” a livello europeo. Tale risultato è dovuto principalmente da tre caratteristiche:
- La grande produzione agroalimentare che appartiene al nostro territorio;
- La capacità di unire tre aspetti fondamentali, quali la tutela dell’ambiente, la qualità delle produzioni e la crescita economica;
- La biodiversità del patrimonio vegetale e animale presente.
Il Rapporto ci racconta che l’agricoltura italiana si è avvicinata molto ad un’agricoltura biologica e biodinamica, abbassando notevolmente la riduzione dei prodotti fitosanitari. Secondo i dati Istat dal 2003 ad oggi l’uso di pesticidi è diminuito del 22%, i 158 milioni di Kg usati nel 2003 contro i 124 milioni di Kg del 2016.
Un’agricoltura che si sta creando un accesso in un mercato che privilegia sempre più il rapporto diretto fra azienda agricola e consumatore. Si diffondono mercati che vendono prodotti agricoli a km zero e rigorosamente di stagione.
Il dato più interessante emerso dal rapporto è la componente demografica presente nelle aziende: l’Italia è il primo paese in Europa per aziende gestite da giovani di età inferiore ai 35 anni. Questo ha permesso alle aziende agricole di avvicinarsi ad un’agricoltura innovativa e tecnologica grazie all’uso del web e i canali digitali per attuare strategie di marketing e parlare ai consumatori. La maggior parte dei giovani è laureato, conosce una o più lingue straniere e viaggiano regolarmente in Italia e all’estero.
Fonte: http://www.radicifuturemagazine.it/articoli/umwelt/8092184/LItalia-e-il-primo-paese-in-Europa-per-aziende-agricole-gestite-da-giovani