Individuare microrganismi in grado di aumentare la sostanza organica del suolo e migliorare le rese agricole. Un impegno che è valso alla startup FA bio un finanziamento da oltre 6 milioni di euro per incrementare la sostenibilità della produzione agricola
«L’agricoltura intensiva e l’uso eccessivo di prodotti chimici per l’agricoltura hanno contribuito a una perdita di biodiversità del 70% negli ultimi 50 anni, che è stata aggravata dagli effetti dannosi del cambiamento climatico – siccità, riscaldamento del suolo e aumento livelli di CO₂». Lo dichiara Angela de Manzanos Guinot, giovane amministratrice delegata di FA Bio, startup inglese attiva nel settore delle biotecnologie. Una delle giovani realtà che animerà il summit delle startup europee il prossimo maggio a Malta.
La fertilità biologica dei suoli
La soluzione per incrementare la fertilità biologica dei suoli però esiste. «Alcuni microrganismi del suolo hanno il potenziale per aumentare la produttività delle colture e fornire un’alternativa naturale ai fertilizzanti chimici, proteggendo gli ecosistemi naturali del mondo e le tecnologie innovative messe a punto nel nostro laboratorio sono in grado di individuare queste risorse naturali per metterle a disposizione degli agricoltori bio».
FA Bio (nota in precedenza con il nome FungiAlert), con sede a Harpenden, a nord di Londra, è un’azienda biotecnologica britannica che punta a proteggere gli ecosistemi naturali identificando bioprodotti microbici in grado di migliorare la salute del suolo e incrementare la produzione agricola. Un impegno che è valso il finanziamento da 6,1 milioni di euro da parte di tre fondi di investimento europei di venture capital.
Tre fondi di investimento
L’investimento è guidato da Clean Growth Fund, uno dei principali fondi di venture capital (VC) nel settore delle tecnologie pulite del Regno Unito, e Pymwymic, un fondo di venture capital con sede in Olanda focalizzato sugli investimenti in tecnologie alimentari e agricole. Anche Ship2B Ventures, un fondo di venture capital spagnolo che investe in aziende in fase iniziale che affrontano questioni ambientali e sociali chiave, ha investito in questo round. L’investimento sottolinea il crescente impegno finanziario nei confronti del settore biotecnologico da parte dei fondi di venture capital nei mercati globali.
Con sede presso il Rothamsted Research Center di Harpenden, una struttura di ricerca leader a livello mondiale che si concentra sulle scienze agricole, FA Bio è leader nella scoperta e nello sviluppo di bioprodotti microbici superiori, inclusi agenti di biocontrollo, biostimolanti e biofertilizzanti che possono sostituire le sostanze chimiche in agricoltura.
A caccia di microbi utili
L’innovativa tecnologia SporSenZ, esclusiva di FA bio, consente un campionamento microbico mirato, per raccogliere dati e isolati microbici dai campi agricoli. Con il suo team di scienziati esperti, l’azienda cerca quindi di sviluppare i microrganismi più promettenti ricavando bioprodotti ad alto contributo di sostenibilità.
«Con quest’ultimo round di investimenti – commenta de Manzanos Guinot- possiamo accelerare il nostro lavoro di ricerca e sviluppo e lo sviluppo di bioprodotti per il settore agricolo e realizzare la nostra visione di rivoluzionare l’agricoltura sostenibile».