La Sicilia, con 30mila ettari di vigneti certificati, è il maggiore distretto italiano del vino bio. Un impegno che la neonata Fondazione SOStain vuole diffondere e valorizzare sull’onda di «un nuovo umanesimo ecologico»
In Sicilia è in corso un cambio di mentalità verso un nuovo “umanesimo ecologico”. La Fondazione SOStain Sicilia persegue infatti un modello “generativo”, basato su una più relazione più rispettosa tra uomo, ambiente ed economia e che ha come principale protagonista il vigneto biologico siciliano, il più esteso d’Italia.
La nascita della Fondazione SOStain
Nata dalla volontà del Consorzio di tutela Vini doc Sicilia e di Assovini Sicilia, la Fondazione SOStain è stata presentata a Palermo al talk di apertura “Sicilia sostenibile per natura” di una tre giorni organizzata dal Consorzio Doc Sicilia, che riunisce quasi 8mila viticoltori siciliani. In questa occasione Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ha illustrato numeri significativi: «Il vigneto biologico siciliano è il più grande d’Italia, pari a 30.084 ettari. Una superficie che corrisponde a tre volte il vigneto biologico del Veneto, al doppio di quello toscano o pugliese». La Sicilia è quindi la più grande zona vitivinicola biologica in Italia, pari al 34% della superficie bio italiana. «I produttori siciliani che oggi producono uve biologiche sono il 22%: ciò significa che più di un produttore su 5 ha scelto questa strada e, di tale evidenza, non possiamo che esserne orgogliosi».
Un cambio di mentalità condiviso
Il marchio SOStain in etichetta, fa riferimento alla gestione sostenibile del vigneto, al divieto di diserbo chimico, alla protezione della biodiversità, all’utilizzo di materiali ecocompatibili, di materie prime locali, e di tecnologie energeticamente efficienti. «Parlare oggi di sostenibilità – sottolinea Alberto Tasca, presidente di Fondazione SOStain Sicilia – significa pensare a un radicale cambio di mentalità per le aziende e per tutte le organizzazioni, non soltanto per le imprese agricole o vitivinicole. Significa acquisire consapevolezza che la difesa dei diritti della Natura coincide con quella della vita dell’uomo». Essere sostenibili implica dunque, secondo Tasca, la necessità di un passo avanti per l’intero comparto enologico siciliano. «Un passo che conduca a una nuova consapevolezza, al riconoscimento degli enormi benefici che la sostenibilità porta con sé».