Avevamo già parlato del lungo iter legislativo iniziato nel 2003 per riconvertire il territorio indiano. Ora l’attenzione del primo ministro si rivolge anche agli sprechi e all’inquinamento da plastica.
Un percorso ecologico iniziato già quindici anni fa dall’attuale primo ministro, ancora in carica, Pawan Kumar Chamling. Il quale oltre ad aver vietato l’utilizzo dei fertilizzanti sintetici e dei pesticidi, di recente ha anche proibito l’utilizzo di oggetti monouso. Per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale della plastica, un problema, che in India e non solo, ha assunto dimensioni preoccupanti.
Lo stato del Sikkim, con il suo 25% di crescita annua, in termini di domanda di prodotti biologici è un modello tuttavia non privo di criticità. Di recente infatti il blocco delle importazioni di prodotti non biologici ha fatto triplicare il prezzo degli ortaggi. Un problema a cui il governo però sta già ponendo rimedio, introducendo dei tetti di prezzo alle verdure biologiche e favorendo la vendita diretta dai contadini, grazie al potenziamento dei trasporti pubblici.
Una rivoluzione graduale, quella del Sikkim, iniziata nel 2003 e che oggi prevede di riconvertire ben quattordicimila ettari ad agricoltura biologica, nei quattro distretti dello stato e coinvolgendo altrettanti agricoltori. Un percorso non privo di difficoltà, soprattutto nei rapporti con gli altri stati, ma che vuole trasformare il Sikkim in uno stato al 100% sostenibile e a ridotto impatto ambientale.
Fonte:
http://www.greenplanet.net/le-sfide-del-sikkim-dal-bio-al-divieto-della-plastica