Il governo vara un fondo per le amministrazioni locali che certifichino la provenienza biologica dei prodotti utilizzati all’interno delle mense scolastiche.
L’emendamento segue altre disposizioni in materia ambientale che negli ultimi anni hanno favorito l’uso del biologico. Come la legge n. 221/2015 che stabiliva che il 15% e il 40% dei prodotti utilizzati nella ristorazione collettiva dovessero essere biologici.
Roberto Zannoni (AssoBio): «Il biologico di interesse nazionale»
La misura è stata salutata con entusiasmo da Zannoni, presidente di AssoBio, una delle associazioni di riferimento per le imprese operanti nel biologico:
«Lo stesso testo unico sull’agricoltura biologica attualmente in discussione nel nostro parlamento riconosce la produzione biologica come attività di interesse nazionale con funzione sociale e sancisce che lo Stato debba favorire e promuovere ogni iniziativa volta al suo sviluppo. È l’unico settore produttivo che può vantare tali riconoscimenti, cui ora, finalmente, si affiancano misure di promozione che ne rafforzeranno lo sviluppo».
Positivo anche il giudizio di Paolo Carnemolla di Federbio, altra associazione di riferimento del biologico in Italia.
«L’emendamento incentiva i comuni a incrementare la presenza di prodotti biologici nelle mense, che dovranno essere certificate proprio come sono certificate e sottoposte al sistema di controllo europeo le 53mila aziende agricole biologiche italiane che coltivano nel rispetto dell’ambiente senza utilizzare nemmeno un grammo di concimi, erbicidi, insetticidi e anticrittogamici chimici di sintesi e le 7mila imprese che trasformano i loro prodotti di qualità senza coloranti, conservanti e altri inutili additivi», spiega il presidente.
Biologico: emendamento necessario
L’emendamento è necessario in una situazione in cui le condizioni ambientali sono sempre più compromesse. Feder.bio riprende i dati dell’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. Viene fuori un quadro preoccupante in cui in oltre il 60% delle acque superficiali e in oltre il 30% di quelle profonde si trovano 224 pesticidi diversi, in prevalenza diserbanti. E il 37% degli alimenti consumati in Italia contiene residui di pesticidi.
FONTI:
http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1175