In un’edizione estiva caratterizzata da crisi geopolitiche e difficoltà logistiche, il contributo del nostro ente di certificazione per gli obiettivi della protezione del clima e della resilienza del pianeta
Numeri in calo per la rassegna tedesca, ma la qualità degli incontri e dell’organizzazione è stata all’altezza delle aspettative
È stata un’edizione unica. Dopo un’attesa di 29 mesi e la versione puramente digitale del 2021, il Biofach è tornato per l’edizione numero 32, la prima puntata estiva della sua storia. Le porte del Centro Esposizioni di Norimberga si sono aperte dal 26 al 29 luglio per rimettere in contatto la comunità internazionale del biologico. Era un appuntamento unico e Suolo e Salute non poteva mancare.
I record italiani e le performance di Suolo e Salute
Al Padiglione 4, stand 336 il nostro ente di certificazione ha tenuto alta la bandiera del biologico italiano nell’anno in cui il nostro Paese ha raggiunto il record europeo per l’incidenza del bio con il 17,4% delle superfici e l’opportunità di raggiungere per primi il traguardo del 25% fissato dal New Green Deal dell’Unione europea.
Un exploit a cui Suolo e Salute ha dato un grosso contributo grazie alle performance di crescita realizzate nel 2021, con l’incremento del 6,5% delle superfici (arrivate a 606mila ettari, un terzo del totale italiano) e del 6,2% degli operatori controllati (arrivati a 21.045).
«Siamo una presenza storica al Biofach – commenta il direttore generale Alessandro D’Elia – e abbiamo rafforzato anche nell’edizione appena conclusa questo legame nonostante il contesto difficile per l’Europa dal punto di vista politico, economico e sociale».
Traffico aereo in tilt
Come atteso le presenze a Norimberga sono state infatti inferiori rispetto alle edizioni pre-Covid19. La manifestazione di riferimento per l’alimentazione bio che, come sempre, si è svolta in concomitanza con Vivaness, salone dedicato alla cosmesi biologica e naturale, ha visto la partecipazione di 2.276 espositori contro gli oltre 3mila di tre anni fa (-25%).
In calo anche i visitatori intervenuti nel corso delle quattro giornate della fiera scesi a 24mila da 137 diversi Paesi del mondo. Si tratta di un dimezzamento rispetto alle ultime edizioni invernali e in questo ha inciso non solo l’effetto del conflitto in Ucraina e del post pandemia, ma anche il caos dei voli aerei che nelle ultime settimane ha coinvolto l’Europa. Una crisi che ha toccato da vicino soprattutto la Germania. Circa mille, infatti, i voli Lufthansa cancellati per sciopero del personale che hanno mandato in tilt il traffico aereo tedesco colpendo quasi 134mila passeggeri. In questo scenario, molti espositori, buyer e operatori del settore non hanno potuto prendere parte alla kermesse.
Un anno strategico per il bio
«Siamo in un anno strategico per il biologico europeo– ricorda D’Elia –, oggi considerato lo strumento prioritario al centro delle politiche che Bruxelles ha intrapreso in favore della transizione ecologica e della neutralità climatica». «L’agenda di Suolo e Salute al Biofach si è comunque caratterizzata per gli intensi incontri professionali che ci hanno permesso di riallacciare la nostra diffusa rete di relazioni internazionali consentendoci di fornire il nostro contributo nella diffusione del messaggio del biologico italiano e del ruolo che può dare sul fronte decisivo della sostenibilità e della carbon farming».
Il tema della sostenibilità climatica
IFOAM Organics International, partner internazionale della rassegna tedesca, ha infatti messo al centro delle sessioni congressuali del Biofach il megatrend della sostenibilità ambientale soprattutto nell’ottica del contributo che la carbon farming, il ricorso a materie prime locali, le soluzioni di imballaggio sostenibili e anche il benessere animale possono dare in termini di protezione del clima. Una caratterizzazione della summer edition del Biofach riassunta dallo slogan Organic-Climate-Resilience per testimoniare il prezioso contributo del metodo bio nel rendere il pianeta più resiliente.