Suolo e Salute

Tag Archives: agricoltura biologica

Giornata nazionale della qualità agroalimentare

Si terrà a Roma, il 17 febbraio ore 9.15 presso l’Hotel Quirinale, la “Giornata nazionale della qualità agroalimentare”, un’iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l’obiettivo di coinvolgere gli operatori del comparto DOP IGP italiano sui fattori strategici di sviluppo. All’incontro è stato invitato a partecipare anche Suolo e Salute. Durante la giornata saranno organizzati sette gruppi di lavoro sui temi specifici del settore delle Indicazioni geografiche e partecipati dai principali stakeholder, con lo scopo di individuare alcune delle direttrici di sviluppo del settore in un’ottica bottom-up. Ogni gruppo sarà coordinato da un esperto qualificato che, sulla base degli stimoli dei partecipanti al tavolo, realizzerà un documento sintetico di proposta che, integrato a quelli provenienti dagli altri tavoli, vada costituire l’agenda delle attività strategiche della qualità agroalimentare italiana.

giornata qualità agroalimentare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il programma della giornata:

Ore 09.10 – Accredito partecipanti Luca Sani – Presidente Comagri Camera dei deputati Roberto Formigoni – Presidente Comagri Senato

Ore 09.30 – Relazioni introduttive Ferdinando Ferrara – Capo Gabinetto Ministero delle politiche agricole Raffaele Borriello – Direttore Generale Ismea

Ore 10.00 – Presentazione del Rapporto Ismea Qualivita 2015 Fabio del Bravo – Dirigente Ismea Alberto Mattiacci – Prof. Sapienza Università – Comitato scientifico Qualivita

Ore 10.30 – Riunione Gruppi di lavoro

Ore 12.00 – Interventi dei coordinatori dei gruppi di lavoro

Ore 12.30 – Linee per una strategia italiana per la qualità dell’agroalimentare Luca Bianchi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Stefano Vaccari – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Blasi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Liberatore – Presidente Aicig Francesco Liantonio – Vice Presidente Federdoc Paolo De Castro – Comagri Parlamento europeo

Ore 13.30 – Conclusioni

Per iscriversi è necessario accreditarsi sul sito www.qualivita.it

Fonte: www.qualivita.it

Emilia Romagna: online le risposte alle faq sul bando per l’agricoltura biologica

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato sul suo sito ufficiale le risposte alle domande più frequenti formulate in merito al bando agroambiente e agricoltura biologica, pubblicato lo scorso 12 novembre 2016 con decorrenza degli impegni dal 1° gennaio 2016.

Dopo la proroga che ha spostato al 22 febbraio 2016 la data di scadenza per presentare le domande d’aiuto per l’agroambiente e l’agricoltura biologica, la regione chiarisce alcuni punti in merito alle disposizioni applicative degli impegni aggiuntivi facoltativi per produzione integrata e agricoltura sostenibile.

Dopo aver ricevuto numerose domande sul bando, infatti, la regione Emilia Romagna ha deciso di pubblicare le risposte ai temi più dibattuti, in modo da fornire un aiuto in più agli operatori di settore che si trovano a dover interpretare i diversi punti del documento.

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In particolare, i chiarimenti riguardano i seguenti tipi di operazione:

  • 1.01 “Produzione integrata”,
  • 1.01 “Conversione a pratiche e metodi biologici”,
  • 2.01 “Mantenimento pratiche e metodi biologici”.

Online anche le risposte riguardanti i punti:

  • 1.07 “Praticoltura estensiva”
  • 1.09 “Gestione dei collegamenti ecologici dei Siti Natura 2000 e conservazione spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”
  • 1.10 “Ritiro seminativi dalla produzione per 20 anni a scopi ambientali e gestione collegamenti ecologici Siti Natura 2000”.

Come accennato, le risposte riguardano aspetti gestionali del bando, quali:

  • entità degli aiuti;
  • beneficiari;
  • ammissibilità di superfici;
  • titoli di possesso;
  • cumulabilità premi.

Oltre naturalmente anche gli aspetti tecnici del documento, tra cui:

  • liste varietali;
  • successioni colturali;
  • maggiorazione zootecnica;
  • ammissibilità castagno.

Disponibili online anche le disposizioni applicative degli impegni aggiuntivi facoltativi (Iaf), connesse ai tipi di operazione 10.1.01, 11.1.01, 11.2.01 e attivabili a partire dal 1° Gennaio 2016.

Le Disposizioni applicative sono indicazioni tecniche generali e specifiche per ciascun impegno aggiuntivo facoltativo, ad esempio: periodi di riferimento di esecuzione degli impegni, escludibilità di superfici, dosaggi e numero di interventi ecc. All’interno sono riportate anche le tabelle degli organismi utili finanziabili sulle orticole e delle colture gestite dal Sistema Irrinet.

Fonti:

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/notizie/notizie-2016/bando-agroambiente-novita-produzione-integrata-agricoltura-biologica

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/notizie/notizie-2016/agroambiente-e-agricoltura-biologica-prorogato-il-bando

 

Eurispes: italiani sempre più vegetariani e attenti alla qualità

Sempre più italiani amano l’alimentazione sana e verde. Secondo il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes, infatti, nel Belpaese cresce il numero di vegetariani e vegani che nel 2015 arrivano a coprire l’8% della popolazione.

In particolare, il 7,1% dei cittadini italiani si dichiara vegetariano: il 2016 registra così un aumento di quasi 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente (5,7% nel 2015).

Il rapporto Eurispes fotografa di anno in anno il cambiamento dello stile di vita e dei comportamenti degli italiani.

La vera novità di quest’anno è rappresentata dalla percentuale di vegani che, pur rimanendo una minoranza della popolazione, raggiunge ben l’1%.

Le ragioni che spingono gli italiani a scegliere un’alimentazione priva di prodotti di origine animale ha a che fare soprattutto con la salute e il benessere. Il 46,7% della popolazione sceglie prodotti vegetali per stare meglio; il 30%, invece, lo fa mosso dalla sensibilità nei confronti degli animali; infine, poco più del 12% dichiara di scegliere un’alimentazione priva di carne per tutelare l’ambiente.

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Ma non solo alimenti verdi, sempre più italiani orientano i loro acquisti verso prodotti Made in Italy e dalla provenienza certa.

Oltre la metà dei consumatori, infatti, acquista con frequenza prodotti a marchio DOP e IGP (53,8%), una quota che sale del +7,4% rispetto al 2012 (46,4%).

Il 74,7% degli italiani controlla l’etichettatura e la provenienza dei prodotti, prediligendo frutta e verdura di stagione (81%) e a km 0 (55,9%). Oltre un terzo dei consumatori, inoltre, (37,1%) si affida a prodotti biologici.

Così, il Rapporto Italia 2016, presentato nei giorni scorsi dall’istituto di ricerca, evidenzia come la qualità e la sicurezza alimentare siano due principi chiave che guidano le scelte degli acquirenti e che vengono prima del risparmio economico.

I più attenti nella scelta di prodotti di qualità sono i consumatori con un’età compresa tra i 35 e i 44 anni (62,1%), mentre i prodotti a marchio d’origine trovano minore diffusione tra i giovanissini (45,2%), meno orientati verso il Made in Italy e i prodotti di qualità.

Rispetto alle zone geografiche, invece, nel centro si registrano i comportamenti nei consumi più “attenti” alla qualità e all’origine dei prodotti.

Fonti:

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2016/01/28/crescono-vegetariani-vegani-italia-sono-della-popolazione_At8SsntHpLwpN7pCCemxYN.html?refresh_ce

http://www.ilfattoalimentare.it/vegetariani-vegani-eurispes-italia-2016.html

http://www.qualivita.it/news/eurispes-sempre-piu-qualita-nei-consumi-agroalimentari-degli-italiani/

IFOAM: “Per ingegneria genetica si applichi la legislazione OGM”

IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, ha pubblicato un documento in cui ribadisce la propria posizione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica. Nel suo comunicato, la Federazione evidenzia le preoccupazioni in merito al parere giuridico che la Commissione Europea sarà chiamata a esprimere entro marzo 2016.

Selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, sono queste alcune delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale al centro dell’analisi giuridica da parte dell’Esecutivo comunitario.

A marzo, l’UE dovrà valutare se queste colture rientrano o meno nell’ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM e della direttiva 2009/41/CE sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

Secondo IFOAM, non vi sono motivi giuridici o tecnici che consentano di aggirare la legislazione sugli OGM, portando a escludere per queste nuove tecniche di ingegneria genetica la valutazione del rischio e altri requisiti di legge che attualmente disciplinano gli OGM.

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Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, avverte: “Le nuove tecniche comportano gli stessi potenziali rischi potenziali degli OGM attualmente sul mercato e non dovrebbero essere utilizzate nell’agricoltura biologica, né rilasciate nell’ambiente, tanto meno essere esentate dalla valutazione del rischio e dalla tracciabilità“.

Secondo il vicepresidente Thomas Fertl, ogni tentativo di esentare queste tecniche di ingegneria genetica dalla valutazione dei rischi, dalla tracciabilità e dall’etichettatura potrebbe creare caos nel mercato alimentare, in quello dei mangimi e delle sementi.

Secondo IFOAM il settore della coltivazione delle piante ha sì bisogno di innovazione e nuovi approcci agronomici, ma non di tecniche di ingegneria genetica che possono portare a effetti collaterali imprevedibili, e i cui benefici potrebbero andare solo alle aziende che li commercializzano.

Queste nuove tecniche di selezione vegetale, di cui si parla nel documento di sintesi pubblicato da IFOAM, interferiscono a livello sub-cellulare e genomico. Pertanto, secondo la Federazione, potrebbero non essere compatibili con i principi dell’agricoltura biologica e non devono essere utilizzate in tale settore. In conclusione, per IFOAM, la deregolamentazione delle nuove tecniche di produzione potrebbe minacciare la libertà di scelta degli allevatori, degli agricoltori e dei consumatori.

La Commissione Europea dovrà rendere note le sue conclusioni entro fine marzo e stabilire se alcune di queste nuove tecniche di selezione vegetale potranno essere introdotte in questa legislazione. L’interpretazione giuridica sarà poi sottoposta al vaglio dei diversi Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate.

L’ultima parola sulla normativa UE, comunque, spetterà alla Corte di Giustizia Europea.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/01/14/press-release-organic-sector-urges-commission-classify-new-genetic-engineering

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_npbts_position_final_20151210.pdf

http://www.greenews.info/rubriche/lunione-europea-davanti-alla-sfida-degli-ogm-2-0-20160118/

Organic 3.0: quale sarà il futuro del movimento biologico

Baum im FeldIl futuro dell’agricoltura biologica parla un linguaggio innovativo, sostenibile ed è capace di rispondere alle sfide che il nostro pianeta e la nostra specie gli pongono dinanzi. È questa la definizione di Organic 3.0 data da IFOAM, la Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica.

Ma siamo realmente pronti a effettuare il passaggio a un tipo di agricoltura biologica 3.0?

Secondo un recente documento presentato da IFOAM durante l’Esposizione Internazionale del Biologico tenutasi a Goesan, in Corea nel mese di ottobre, il mondo è sulla buona strada ma ancora troppo lontano dall’obiettivo.

Il rapporto, che si intitola proprio Organic 3.0-for truly sustainable farming & consumption propone il lancio mondiale di una nuova fase del movimento biologico.

Dalla fase visionaria dell’agricoltura biologica del 20esimo secolo (denominata Organic 1.0) avviata da numerosi pionieri, che si sono accorti della necessità di attuare un cambiamento radicale nel settore ad oggi (Organic 2.0), il movimento dell’agricoltura biologica ha raggiunto diversi ambiziosi obiettivi. Al 2015, 82 paesi hanno attuato norme per potenziare il settore biologico. Nel 2013, il mercato globale dei prodotti biologici è stato valutato per 72 miliardi di dollari. 

Nonostante questi risultati, però, l’agricoltura biologica rappresenta attualmente meno dell’1 per cento del territorio e della produzione alimentare mondiale. 

Il rapporto diffuso da IFOAM sostiene che il mondo ha bisogno di entrare in un nuovo paradigma, denominato Organic 3.0, capace di affrontare e risolvere le carenze del movimento attuale.

L’obiettivo di questa nuova fase del movimento biologico è quello di spingere l’agricoltura biologica fuori dal suo ruolo attuale “di nicchia”, verso una accettazione diffusa delle pratiche sostenibili, lungo ogni nodo della catena di fornitura. 

Organic 3.0 propone uno sforzo globale verso il raggiungimento di un sistema produttivo moderno, innovativo e che ponga i risultati e gli impatti dell’agricoltura in primo piano.

Il rapporto sottolinea ripetutamente l’idea di “una vera sostenibilità”, ammettendo che i sistemi biologici attuali lottano per affrontare questioni come prezzi equi, nuove tecnologie di allevamento e l’importante ruolo dei piccoli contadini.

Sono state inoltre definite sei caratteristiche chiave, con obiettivi specifici, per operare questo processo evolutivo: 

Cultura dell’innovazione

Miglioramento continuo verso pratiche migliori

Trasparenza

Inclusione di interessi diversi legati alla sostenibilità

Potenziamento olistico del processo dal produttore al consumatore

Valore reale e prezzi equi

Il rapporto IFOAM si propone di creare questo cambiamento per affrontare le diverse problematiche del settore, come la trasparenza delle catene del valore, le distorsioni dei prezzi, l’uso di tecnologie appropriate.

Le idee presentate nella relazione IFOAM sono così volte a “ispirare e alimentare il dibattito sul futuro dell’agricoltura biologica” e prenderanno corpo in proposte che dovranno essere approvate da un’assemblea virtuale di leader del movimento biologico a fine 2016.

Fonti:

http://foodtank.com/news/2015/12/the-future-of-the-organic-movement-organic-3.0

http://www.ifoam.bio/en/value-chain/organic-30-next-phase-organic-development

http://www.ifoam.bio/sites/default/files/organic_3.0_discussion_paper.pdf

Organic Innovation Day: a Bruxelles per parlare di biologico e innovazione

logo_tp-organics_500 x 250L’1 e il 2 dicembre i responsabili del settore biologico e i leader politici si sono incontrati a Bruxelles per prendere parte all’Organic Innovation Day, l’incontro organizzato dalla Piattaforma tecnologica europea per l’agricoltura biologica ricerca e innovazione (TP Organics). Durante l’evento, si è discusso del potenziale del sistema produttivo biologico e di opportunità e rischi legati a innovazioni sviluppate al di fuori del settore, come le bio-plastiche, le proteine ricavate da insetti o alghe e il riciclo dei rifiuti urbani e umani. 

Gli “Organic Innovation Days” sono stati organizzati in collaborazione con il network Mediterraneo per l’Agricoltura Biologica (Moan) e Unioncamere Lombardia.

I lavori sono stati introdotti dal parlamentare europeo Paolo De Castro.

Durante gli incontri sono stati premiati tre progetti innovativi inerenti soluzioni alternative nella gestione delle specie nocive, trasformazione dei prodotti alimentari e modelli di business di valore aggiunto a livello locale. Infine, stakeholders e politici si sono confrontati per discutere come aumentare e migliorare gli investimenti per la ricerca nel campo del biologico. 

In un suo intervento, Eduardo Cuoco, responsabile del segretariato TP Organics, ha sottolineato l’importanza di tenere lo sguardo ben fisso sul biologico, per garantire soluzioni concrete alla crescente domanda della popolazione mondiale. “L’innovazione è essenziale per lo sviluppo dell’intero sistema agroalimentare europeo,l’agricoltura e i prodotti biologici  possono  creare soluzioni innovative per aumentare la sostenibilità della produzione – ha affermato Cuoco –  Il biologico offre già contributi concreti alle sfide del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e  dell’uso efficiente delle risorse. TP Organics chiede che il prossimo programma Horizon 2020 per il 2018-2020 recepisca pienamente i contributi del biologico. E’ cruciale che non solo l’agricoltura ma anche i processi di trasformazione bio ricevano adeguati finanziamenti per la ricerca. Il bio è un settore che ha il potenziale per incontrare la crescente domanda dei consumatori di cibo sostenibile e sano”. 

In occasione dell’incontro, l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca dell’Emilia Romagna, Simona Caselli, ha espresso la volontà della Regione di raddoppiare le superfici biologiche entro il 2020. “Per fare questo – ha precisato – abbiamo  confermato anche nel  nuovo Programma regionale di sviluppo rurale una priorità in tutte le misure per chi fa agricoltura biologica. Allo stesso tempo è fondamentale lavorare sull’innovazione. Abbiamo destinato cinquanta milioni di euro alla creazione di Gruppi operativi nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione e  nel primo bando di imminente uscita stiamo facendo dell’agricoltura biologica una priorità  finanziando progetti al 90% del costo totale. Siamo molto orgogliosi che  Horta srl,  spin-off dell’Università Cattolica di Piacenza  abbia vinto il concorso TP Organics sulle tecnologie innovative per il controllo degli infestanti  nel sistema delle coltivazioni biologiche”.

Fonti:

http://notizie.tiscali.it/regioni/emilia_romagna/articoli/Biologico-a-Bruxelles-gli-Organic-Innovation-days/

http://www.tporganics.eu/

http://www.ifoam-eu.org/en/events/organic-innovation-days