CRESCE UN BIO-ORTO SULLA TERRAZZA DELLA FAO
Le specie selezionate provengono dai campi catalogo della Fondazione Seminare il Futuro e si prefiggono di studiare sistemi pensili adatti a garantire la sicurezza alimentare di popolazioni di alta quota.
È stato inaugurato recentemente a Roma, sul tetto della Fao, un bio-orto. L’obiettivo è quello di esplorare la possibilità di replicare giardini pensili biologici dove il suolo è scarso o poco produttivo per alleviare la carenza di cibo nei sistemi più fragili come le montagne e le zone urbane.
Varietà autoctone
«La terrazza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura- informa una nota- ospita antiche varietà biologiche, tra cui – per citarne alcune relative a questa stagione invernale-: il peperoncino Papecchia, il cavolfiore violetto catanese, la cicoria catalogna di Brindisi, il sedano nostrale di Francavilla Fontana e il peperone Sweet Julie».
I partner del progetto
Le specie di piante selezionate per la coltivazione provengono dai campi catalogo della Fondazione Seminare il Futuro, da anni impegnata in ricerca e selezione di varietà specifiche per l’agricoltura biologica. L’orto biologico, accreditato come primo nel suo genere su un edificio delle Nazioni Unite, è realizzato da NaturaSì con l’Università La Sapienza – Orto botanico di Roma, dalla startup Ecobubble e da Slow Food in qualità di membri della Mountain Partnership, alleanza delle Nazioni Unite che si prefigge di migliorare la vita delle popolazioni di montagna e proteggere gli ambienti montani, salvaguardando la biodiversità e l’agricoltura di alta quota.
Tra tre anni il trasloco all’orto botanico
Il Bio-Orto potrà essere oggetto di visite guidate e tra tre anni verrà restituito a NaturaSì per la sua istallazione presso l’Orto Botanico di Roma. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del direttore generale della Fao Qu Dongyu e del vicedirettore Maurizio Martina.
(ADN Kronos).