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IL BRAND DEL BIOLOGICO 100% ITALIANO SI FARÀ

IL BRAND DEL BIOLOGICO 100% ITALIANO SI FARÀ

È uno degli obiettivi più importanti del Piano d’azione del settore e il sottosegretario Luigi D’Eramo ne assicura il successo in una riunione al Masaf con la filiera del bio

«Sono stati avviati i passaggi previsti per realizzare il marchio biologico italiano che vogliamo sia pronto quanto prima».

Lo ha detto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, al termine dell’incontro con i rappresentanti di settore, in cui, si legge in una nota del Masaf, «si è fatto un punto su diverse questioni, dalle Organizzazioni interprofessionali di filiera a iniziative che aiutino a comunicare il valore aggiunto dei prodotti bio».

Il rilancio parte dalla comunicazione efficace

Il rilancio del settore, ha precisato D’Eramo, «passa anche da una comunicazione efficace».

«Accanto alle campagne istituzionali credo sia utile coinvolgere soggetti come gli enti locali o la Federazione italiana dei Parchi e delle Riserve naturali. Si raggiungerebbe così un duplice risultato: favorire  il rilancio dei consumi e si cogliere le opportunità legate ad esempio ai distretti biologici».

Una spinta per superare la crisi

Come il resto dell’agricoltura – ha ricordato – anche il settore sta attraversando un periodo di difficoltà causato dai costi di produzione, da una battuta d’arresto della domanda e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Come fatto finora continueremo a offrire il nostro sostegno alla filiera. «L’obiettivo comune è consolidare la leadership italiana e rafforzare un comparto strategico per il Paese e per la nostra agricoltura».

6,7 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL BIOLOGICO ITALIANO

6,7 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL BIOLOGICO ITALIANO

Il sottosegretatio Luigi D’Eramo firma il decreto di ripartizione del Fondo per il biologico. I sostegni vanno a: ricerca, innovazione, piano d’azione e promozione del brand sul bio made in Italy

Sei milioni e settecentomila euro per sostenere le sfide dell’agricoltura biologica italiana. Lo scorso 29 dicembre il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, ha infatti firmato il decreto di ripartizione del “Fondo per lo sviluppo della produzione biologica”. Il Fondo, istituito a partire dalla legge finanziaria per il 2020 è stato integrato dal decreto-legge del 25 maggio 2021, n. 73 (secondo intervento anticrisi covid).

La ripartizione

Le risorse per il 2024 ammontano appunto a 6,7 milioni di euro e saranno destinate a finanziare:

  • programmi di ricerca e di innovazione;
  • Piano d’azione nazionale per la produzione e i prodotti bio;
  • Piano delle sementi biologiche;
  • realizzazione del marchio biologico italiano.

Bio comparto chiave

«Attraverso la ripartizione delle risorse a disposizione – afferma il sottosegretario in un take dell’agenzia Ansa – sarà possibile sostenere e incentivare la ricerca e l’innovazione fondamentali per affrontare le sfide dei prossimi anni e per migliorare la competitività di un settore chiave come il biologico».

«Di fatto – aggiunge -si sostiene con concretezza la crescita della filiera destinando fondi al Piano d’azione nazionale e al piano delle sementi bio, così come al marchio biologico italiano, che sarà un’ulteriore importante certificazione della grande qualità e sicurezza dei nostri prodotti».

SVEZIA E DANIMARCA, MERCATI TOP PER IL BIO ITALIANO

SVEZIA E DANIMARCA, MERCATI TOP PER IL BIO ITALIANO

Per il 38% degli scandinavi il Made in Italy è al top della qualità e per il vino l’Italia è leader sia in Svezia che in Danimarca. I riscontri del report di Nomisma presentato in occasione del quarto webinar Ita.Bio

La Danimarca e la Svezia sono i mercati più promettenti per gli alimenti biologici Made in Italy. Dove pasta, olio extravergine, formaggi e vino sono le categorie del settore di maggiore interesse per i consumatori.

Le cifre

In particolare l’Italia è leader per il mercato del vino bio in Svezia (quota di mercato del 42%). Alta, poi, la percezione dei consumatori scandinavi della qualità del bio italiano: per il 38% dei danesi e per il 37% degli svedesi è al primo posto.

Danimarca e Svezia, rispettivamente ottavo e nono mercato al mondo per vendite di prodotti bio, hanno fatto registrare un incremento rispettivamente del +183% e del +176% negli ultimi 10 anni ed un tasso di penetrazione del bio dell’87%. Questo quanto emerge dalla survey originale sui consumatori danesi e svedesi presentata in una diretta streaming, moderata da Edagricole, in occasione del quarto forum Ita.Bio, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio.

Mercati nordici promettenti

«In Scandinavia – dichiara Andrea Mattiello, direttore dell’ufficio ICE di Stoccolma – l’attenzione ai prodotti biologici è molto elevata e le vendite di prodotti bio superano il valore di 2 milioni di euro sia in Svezia che in Danimarca».

«L’export italiano nel settore è in costante crescita negli ultimi anni ed ha superato i 3 miliardi di euro nel 2022».

Il commento di D’Eramo

«I risultati della ricerca di Nomisma – commenta Luigi D’Eramo, sottosegretario Masf con delega per il bio – confermano il successo del bio Made in Italy«. «E gli ampi margini di crescita in Nord Europa, con buona pace di chi vorrebbe puntare su latte e carne sintetici o far passare il messaggio che tutti gli alcolici, a prescindere da dose e gradazione, fanno male alla salute».

 

IL MERCATO BIOLOGICO NEL MONDO: UNA PANORAMICA TRA I VARI PAESI

IL MERCATO BIOLOGICO NEL MONDO: UNA PANORAMICA TRA I VARI PAESI

L’ampiezza delle superfici coltivate a bio nel mondo va espandendosi a vista d’occhio. Si stima che dal 2009 al 2019 siano aumentate del 102%, con una domanda dei prodotti direttamente proporzionale all’incremento delle aree coltivate, corrispondente in termini economici ai 100 miliardi di euro circa.

Poiché in Italia il settore è in forte sviluppo per le realtà imprenditoriali è stata creata ITABIO, una piattaforma a supporto dello sviluppo strategico del biologico italiano sui mercati internazionali.

Dai dati presentati attraverso ITABIO, in testa alla classifica dei 10 paesi con la spesa pro-capite bio più alta, c’è la Danimarca, con ben 344 euro a persona investiti in prodotti di tipo biologico. È seguita dalla Svizzera, dal Lussemburgo (265 euro), dall’Austria e dalla Svezia (215 euro). Gli Stati Uniti sono all’ottavo posto e l’Italia non rientra nei primi 10, conta però una spesa pro-capite di 60 euro a persona, cresciuta notevolmente negli ultimi dieci anni.

Da un altro estratto della piattaforma, tra i maggiori paesi acquirenti di prodotti alimentari biologici, risultano esserci gli Stati Uniti con una quota di 45 miliardi di euro. Di seguito Germania e Francia con 12 e 11 miliardi di euro, subito dopo la Cina e a seguire l’Italia con circa 4 miliardi di euro.

Se analizziamo da vicino il caso della Germania, quasi un consumatore su due afferma di acquistare abitualmente prodotto bio. L’acquirente tedesco medio, consuma in genere frutta, verdura e uova al 66% (dato relativo al 2019); patate (56%); prodotti lattiero caseari (51%); pane e carne (41%). L’acquisto viene effettuato nella maggior parte dei casi (88%) al supermercato, in misura meno frequente al mercato (61%).

La nazione compare al secondo posto per import agroalimentare e al settimo per spesa pro-capite di prodotti biologici. Inoltre, dal punto di vista strategico, rappresenta uno dei mercati più interessanti per quanto riguarda il bio Made in Italy.

Un altro caso europeo meritevole di interesse è quello della Francia: al terzo posto nella graduatoria dell’import agroalimentare, subito dietro la Germania per spesa pro-capite (triplicata dal 2010).

Tra i prodotti più acquistati dai francesi vi sono frutta e legumi (80%); latticini e derivati (71%); uova (65%); olio, pasta e riso (52%) e bevande, acquistati prevalentemente nei supermercati.

Se ci spostiamo oltre l’Europa e rivolgiamo per un attimo l’attenzione alle due grandi potenze mondiali Stati Uniti e Cina, ci accorgiamo essere entrambe mercati trainanti per quanto riguarda il bio Made in Italy.

Ammonta infatti a 5 miliardi di euro la stima di importazione del Food and Beverage italiani negli Stati Uniti nel 2020 e rappresentano per l’Italia, il secondo mercato di destinazione dell’agroalimentare.

Per quanto riguarda la Cina, tra il 2015 e il 2019, il settore biologico ha riscontrato un incremento delle vendite del 70% in più, di cui l’8% realizzato a livello mondiale.

Fonte: Agricultura

Il SANA 2017 di Suolo e Salute

SANA 2017

Si chiude la 29° edizione di SANA – il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale – per Suolo e Salute l’occasione principe per mettere in evidenza il proprio ruolo di guida del settore del controllo e della certificazione del biologico italiano.

SANA 2017 è stato organizzato da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio e con i patrocini di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del MIPAAF – Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il supporto di IFOAM – International Federation of Organic Agriculture Movements, di Cosmetica Italia e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.

Partiamo dai numeri sicuramente in crescita, dato fondamentale nell’anno che precede il trentennale. Rispetto allo scorso anno, in aumento sia la superficie espositiva, con +13% e la presenza di aziende e operatori (+10) con un afflusso di pubblico in linea con l’anno precedente. Ricordiamo la presenza di più di 750 giornalisti con una rappresentanza importante dei Paesi esteri.

SANA 2017 si è svolto su ben 6 padiglioni, con i tre settori merceologici – Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green lifestyle – e Suolo e Salute è stata presente in 2 di questi con lo Stand istituzionale al Pad.25 -b99.c100- e con la Certificazione Biocosmesi al Pad.21 -a81/b82.

Numerosi gli eventi da segnalare, tra i quali ad esempio gli workshop Federbio ai quali il personale di Suolo e Salute ha partecipato.

L’apertura dei ciclo di convegni è avvenuta con ”Quale regolamento per potenziare la crescita del biologico europeo?”, che ha visto la presenza del vice ministro Andrea Olivero e la presentazione dell’Osservatorio SANA, promosso e finanziato da BolognaFiere con il patrocinio di FederBio e AssoBio.

Di notevole importanza segnaliamo lo workshop:Servizi alle imprese: Il salto di qualità per il biologico italiano?L’incontro ha dato risposte a tutte quelle istanze riguardanti la gestione di impresa e l’assistenza finanziaria e legale per le aziende della filiera; si sono approfonditi i temi del management e della promozione aziendale, nell’ottica della ricerca-sviluppo che consenta anche la commercializzazione internazionale.

Ricordiamo anche l’iniziativa benefica per aiutare i territori colpiti dal terremoto, per la “Rinascita dell’Agrinido della Natura nella Terra dei Bambini”, attraverso un crowfounding per il progetto di ricostruzione di questa scuola nel maceratese, al quale anche Suolo e Salute darà il giusto rilievo e supporto nei suoi canali di comunicazione.

Momento cardine di SANA 2017 è stata la conferenza stampa di presentazione di Ass.O.Cert.Bio, l’associazione dei principali Organismi di Certificazione italiani del biologico a cui ha aderito anche Suolo e Salute in qualità di socio fondatore.

La grande e continua crescita del settore bio ha reso necessaria ed improcrastinabile la costituzione di un’associazione indipendente in grado di collaborare con tutte le componenti del settore e, soprattutto, le Autorità Pubbliche. L’evento è stato tra i più partecipati di questa edizione di Sana e la nuova Associazione è stata accolta dal mondo del biologico con grande plauso e con molte aspettative.

Suolo e Salute esprime la sua estrema soddisfazione per la partecipazione al SANA 2017, dove ha confermato, con la partecipazione ai numerosi incontri e meetings, il proprio ruolo leader nell’ambito del controllo e certificazione del biologico nazionale. D’altronde visti i numeri e lo status di primo organismo di controllo in Italia non poteva non avere una presenza attiva all’evento appena concluso.

Con lo stesso entusiasmo Suolo e Salute vi dà appuntamento all’edizione SANA 2018, in occasione del trentennale della manifestazione.

SANA 2017

Tuttofood: siglata partnership tra Fiera Milano e FederBio 

Siglato l’accordo tra FederBio, la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, e Fiera Milano.

La collaborazione offrirà a FederBio l’opportunità di aprire ai propri associati un canale di incontro diretto con il mondo degli addetti ai lavori, buyer nazionali e soprattutto internazionali, che rappresentano il visitatore ideale di Tuttofood, l’esposizione internazionale dedicata agli operatori del settore agroalimentare.

Tuttofood è un’occasione importante, un punto di incontro in cui scorgere le tendenze più promettenti per il comparto del Food & Beverage e un contributo al tema della sostenibilità in campo alimentare.

La collaborazione, che prevede anche l’apertura della sede lombarda della Federazione nelle palazzine di Fiera Milano a Rho, porterà tra le altre cose alla realizzazione di progetti comunitari di promozione e sviluppo del comparto biologico in Italia e all’Estero.

Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano, ha così commentato la decisione: “Il cibo è un ‘prodotto’ del tutto particolare dove, come in pochi altri, al business si intrecciano natura, scienza, cultura e tradizioni. È per noi quindi motivo di grande orgoglio che la Federazione che esprime ai massimi livelli questi valori ci abbia scelto come partner. Tuttofood consolida così il suo ruolo di manifestazione all’avanguardia, unico indiscutibile riferimento per quel Food & Beverage italiano che vuole avere il futuro come prospettiva e il mondo come mercato. Ospitare la rappresentanza lombarda a Rho ci permetterà ottime sinergie, per risultati ancora più efficaci”.

tuttofood2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Queste, invece, le parole di Paolo Carnemolla, presidente di FederBio: “Il settore del biologico è in continua crescita e rappresenta una vera e propria opportunità per l’agroalimentare italiano. Grazie alla collaborazione tra Tuttofood e FederBio gli operatori hanno l’opportunità di trovare risposte, case history, informazioni per avvicinarsi al bio e far crescere ulteriormente il settore, rispondendo alla crescente domanda da parte dei consumatori di prodotti di qualità e sicuri“.

Oltre all’accordo tra Fiera Milano e Federbio, è stata firmata un’intesa operativa con Ita/Ice Agenzia – partner anche di Tuttofood – a sostegno dell’internazionalizzazione del Bio made in Italy.

Federbio è l’interlocutore di riferimento per il Biologico italiano presso i Ministeri italiani e presso le principali sedi istituzionali estere, l’unico operatore inteprofessionale nazionale che rappresenta la quasi totalità del settore biologico, dalla produzione alla trasformazione e distribuzione.

Il settore biologico, negli ultimi anni, si è dimostrato un mercato in continua crescita. Secondo i dati di FiBL/Organic Monitor, il suo valore si attesta a oltre 80 miliardi di dollari a livello mondiale, di cui 35 miliardi solo in Europa. In Italia il suo valore di mercato interno è pari a 2.7 miliardi di euro. Una vera e propria occasione di crescita per tutto l’agroalimentare italiano.

Fonti:

http://www.askanews.it/regioni/lombardia/al-via-la-partnership-tra-fiera-milano-e-federbio-per-tuttofood_711755693.htm

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1000

http://www.fieramilano.it/tuttofood-1?splash=0